BIOGAS A MINTURNO, PERNARELLA: “IMPOSSIBILE NELL’AREA ARCHEOLOGICA”. ECCO L’INTERROGAZIONE REGIONALE

Complesso archeologico dell’Antica Minturnae in prossimità dell’area in cui sorgerà la centrale a biogas
Complesso archeologico dell’Antica Minturnae in prossimità dell’area in cui sorgerà la centrale a biogas

Biogas a Minturno, Pernarella (M5S): “Impossibile l’ubicazione nei pressi dell’Area archeologica”. Interrogazione presentata in Regione Lazio sull’impianto richiesto dalla società Alphaconsulenze

La sentenza del Tar di Latina sul progetto di un impianto di compostaggio e digestione anaerobica finalizzato a produzione di biogas ed energia rinnovabile a Minturno, nei pressi del fiume Garigliano, non cambia la sostanza di una localizzazione che, come stabilito dal parere negativo della Soprintendenza archeologica del Lazio e dell’Etruria Meridionale. non può avvenire nei pressi del comprensorio archeologico di Minturnae“.

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Ad affermarlo è Gaia Pernarella, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e vice presidente della Commissione Cultura della Regione Lazio, prima firmataria di un’interrogazione con richiesta di risposta scritta indirizzata al Presidente della Giunta Regionale Nicola Zingaretti nonché all’Assessore al Ciclo dei Rifiuti e impianti di trattamento Massimiliano Valeriani e all’Assessore all’Ambiente Enrica Onorati.

Se, come peraltro accolto dalla Direzione Regionale, i rilievi in merito alla localizzazione sono insuperabili – osserva Pernarella -, ora vogliamo sapere come la Giunta intende procedere considerato che la sentenza del Tar contesta solo i vizi procedurali senza entrare nel merito. Soprattutto – prosegue -, chiediamo di conoscere se la società proponente ha presentato integrazioni alla propria richiesta e in quale fase del procedimento si trovi ad oggi la richiesta. Ad oggi – aggiunge la Consigliera 5 Stelle -, ci risulta davvero difficile pensare, anche considerata la volontà da parte del Mibact di inserire la storica Minturnae e la via Appia antica tra i siti UNESCO, che il sito, che secondo i propositi dovrebbe accogliere 30 mila tonnellate di rifiuti organici l’anno, possa essere localizzato dove inizialmente ipotizzato, ovvero a circa duecento metri in linea d’aria dall’area storica: citando la Soprintendenza, non è possibile “consentire un ulteriore degrado”, tanto più per la volontà unanime di cittadini e amministratori di valorizzare culturalmente e turisticamente tutta questa magnifica area della regione”.

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