BANDO PREFETTURA SULL’ACCOGLIENZA MIGRANTI: UNA COOP STORICA NON PARTECIPA PIÙ. QUALCOSA STA CAMBIANDO?

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Marie Thérèse Mukamitsindo premiata ai MoneyGram awards 2018 come imprenditrice straniera dell'anno alla presenza dell'ex Presidentessa della Camera dei Deputati Laura Boldrini.

Il termine di presentazione per le candidature delle cooperative per la gestione dei Centri di Accoglienza Straordinaria scadeva il 6 maggio, ma la Karibù non avrebbe presentato la relativa documentazione. Questa è la novità in materia di integrazione di rifugiati e migranti nel territorio pontino. Non è ancora chiaro se al bando della Prefettura per un accordo quadro biennale abbiano risposto altre realtà come l’Astrolabio, il Quadrifoglio di Fabrizio Gasparetto e l’itrana Arteinsieme di Patrizia Marciano.

LE STRUTTURE DESTINATE A CHIUSURA

Fosse confermata la non volontà, o l’impossibilità, della Karibù di continuare a gestire parte dei Cas presenti in tutta la Provincia, verrebbero chiuse una serie di strutture in tutto il Nord e Centro-pontino oltre che nei Lepini. Da Jamaha a Campo di Carne e Rehema a Campo Verde passando per Raha a Borgo Le Ferriere nel solo comune di Aprilia fino a Silima a via Guido d’Arezzo e il centro di Borgo Isonzo a Latina. Nei Lepini si assisterebbe alla perdita della gestione da parte di Karibù dei centri a Via Murolungo (Sezze), a Via Torretta Rocchigiana/Ceriara (Priverno), a Via dei Padri Trinitari (Cori), di Casal dei Lupi a Maenza fino a quello di Via Santa Croce a Roccasecca dei Volsci.

CIÒ CHE KARIBÙ CONSERVEREBBE

Rimarrebbero invece in capo alla Karibù, fino a scadenza del progetto, gli Sprar/Siproimi di Roccagorga, Monte San Biagio e Terracina. La cooperativa di Via Carturan conserverebbe inoltre i centri per minori ” Casa Amal” a Sezze e “Inema” a Roccagorga, questi ultimi inquadrati nel nuovo Sistema Protezione per titolari di protezione internazionale  e Minori stranieri non accompagnati, nonché le due strutture destinate a donne vittime di tratta a Latina e Priverno.

Il sindaco di Latina Damiano Coletta lo scorso 29 giugno in occasione dell’attività della Karibù di pulizia del Lido (Progetto Umuganda)

LA PERDITA DELLA CASA MADRE

Sezze come al solito si conferma “cartina di tornasole” dell’andamento degli eventi relativi all’accoglienza. Lo scorso febbraio la Commissione esaminatrice della Stazione Unica Appaltante di Cisterna aveva decretato il passaggio di consegne dello Sprar setino dalle mani di Karibù a quelle di Arteinsieme. La storica sconfitta della cooperativa nata proprio a Sezze era stata preceduta da una serie di eventi che avevano lasciato intendere una situazione di oggettiva difficoltà finanziaria per la creatura di Marie Thérèse Mukamitsindo.

CONTI BLOCCATI

A dicembre scorso l’ufficiale giudiziario, a seguito di decreto ingiuntivo di pagamento di 139mila euro del Tribunale di Latina rimasto senza esito, aveva sottoposto a pignoramento i crediti della cooperativa nei confronti di Ministero degli Interni, Regione, Comune di Latina e Comune di Sezze (si leggano a riguardo Karibu grande signora di Umuganda e Sezze: la vicenda dei crediti pignorati della Karibù finisce in Consiglio).

DECINE DI OPERATORI SENZA LAVORO

Dalla scorsa estate ad oggi sta avvenendo un deflusso continuo dalla Karibù di decine di operatori con contratto a tempo determinato e indeterminato. Tra questi l’addio di Tommaso Ciarmatore, assessore ai servizi sociali per il Comune di Roccagorga e dipendente dal 2009 della Mukamitsindo, è stato quello che ha fatto più clamore.

ESTINZIONE O EVOLUZIONE?

Fonti ricorrenti indicano nell’assistenza per anziani e negli asilo nido le nuove aree di interesse di Marie Thérèse. In tal caso la cooperativa conserverebbe tra gli attuali solo un nucleo essenziale di impiegati a livello amministrativo, mentre le risorse umane dislocate nelle strutture di accoglienza sarebbero in gran numero costrette a cercare una nuova destinazione lavorativa. Stiamo assistendo quindi agli scampoli finali della vita di Karibù o ad una semplice metamorfosi?

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