AUTOSTRADA ROMA-LATINA: NÈ INDENNIZZI NÈ RISTORI ALLA WEBUILD. A DECIDERLO IL CONSIGLIO DI STATO

Autostrada Roma-Latina: non ci saranno ristori per la cordata di Impregilo (oggi Webuild), giunta seconda nella gara iniziale

Il Consiglio di Stato ha decretato la fine del contenzioso che ha riguardato il progetto da 2,7 miliardi che prevedeva un pacchetto unico composto da autostrada a pedaggio Roma-Latina e bretella Cisterna Valmontone. I giudici di Palazzo Spada hanno cancellato anche il rimborso simbolico che il Tar aveva riconosciuto alla cordata guidata da Impregilo (Webuild) dopo l’interruzione del progetto.

Il ricorso proposto da Autostrade del Lazio spa, in liquidazione, è stato presentato contro Webuild Italia e nei confronti del Consorzio stabile Sis. La pronuncia di giudici del massimo grado amministrativo si è concentrata, riunendoli, anche sul ricorso presentato, al contrario, da Webuild contro Autostrade del Lazio e Consorzio Stabile Sis.

Nel ripercorrere anni di contenziosi, ordinanze, pronunce di Tar e Consiglio di Stato, i giudici di Palazzo Spada spiegano che “le argomentazioni valorizzate dalla ATI Webuild nel ricorso incidentale, circa l’assunto diritto all’indennizzo non colgono nel segno, atteso che si omette anche di valutare la sussistenza del presupposto fondante del diritto al ristoro dei pregiudizi, ossia l’affidamento maturato sulla positiva definizione della procedura di gara, nella specie non ravvisabile”. 

“Il Collegio non ritiene che vi sia spazio per il risarcimento della responsabilità procedimentale e precontrattuale, in quanto Autostrade del Lazio si è comportata da buon amministratore. Le censure prospettate con appello incidentale dall’ATI Webuild s.p.a. non possono trovare accoglimento, posto che il potere di revoca è stato correttamente esercitato e, stante la peculiarità della vicenda processuale e la complessità dell’appalto, l’asserito ritardo non è addebitabile ad un comportamento scorretto dell’amministrazione”.

Dunque, per i giudici del Consiglio di Stato “nessun indennizzo può essere riconosciuto, e neppure si può garantire un ristoro economico a favore dell’ATI Webuild s.p.a., la quale ha assunto di avere perso delle chances di partecipare a procedure similari”.

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