ATTENTATI A SINDACO E VICE-SINDACO DI SERMONETA: CHIESTI 3 ANNI E MEZZO PER GENTILE

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Giuseppina Giovannoli
Giuseppina Giovannoli

Attentati incendiari a Sindaco e vice Sindaco di Sermoneta: Pubblico Ministero chiede condanna per l’uomo ritenuto il mandante

Arriva all’ultima tappa il processo che vede coinvolto il sermonetano Giuseppe Gentile, accusato di essere il mandante degli attentati incendiari che colpirono le auto del sindaco di Sermoneta Giuseppina Giovannoli e dell’allotra vice sindaco Maria Marcelli.

Oggi, davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina, Clara Trapuzzano, il Pubblico Ministero Martina Taglione ha chiesto per Gentile la condanna a 3 anni e 6 mesi. Il processo, che si svolge con il rito abbreviato, è stato poi rinviato al prossimo 17 gennaio per l’arringa difensiva e le eventuali repliche del medesimo Pubblico Ministero, dopodiché il giudice si ritirerà in camera consiglio per pronunciare la sentenza a carico dell’imputato, difeso dall’avvocato Luca Giudetti, che ne ha chiesto l’assoluzione.

La vicenda processuale degli attentati ai vertici amministrativi di Sermoneta è piuttosto articolata: i tre imputati, infatti, sono stati processati separatamente. Il 26 aprile 2021, Emanuel Poli, uno degli accusati di aver dato fuoco alle auto riconducibili al vice-sindaco Maria Marcelli (due volte) e al Sindaco di Sermoneta Giuseppina Giovannoli, è stato condannato a quattro anni di reclusione dal Giudice dell’udienza preliminare per incendio e violenza o minaccia ad un Corpo politico, amministrativo o giudiziario o ai suoi singoli componenti. In seguito, a dicembre 2022, la Corte d’Appello ha ridotto la pena per Poli a 2 anni e 4 mesi di reclusione che si è visto riqualificare il reato da incendio a danneggiamento.

Questa è stata la pronuncia nei confronti di Emanuel Poli, cognato del latinense Giovanni Bernardi accusato anche lui di essere l’attentatore di un solo episodio incendiario, quello consumato a febbraio 2020 ai danni dell’auto dell’allora vice sindaco di Sermoneta, una Range Rover Evoc attinta dalle fiamme il 7 febbraio 2020. Nel frattempo Bernardi fu arrestato, prima del secondo attentato avvenuto il 22 febbraio dello stesso anno contro la Jeep Suzuki del figlio del vicesindaco Maria Marcelli, per aver commesso un paio di rapine insieme a una batteria composta da lui e altri due siciliani per cui sono stati condannati a 4 anni e 8 mesi lo scorso marzo 2021. Il processo per Bernardi, rispetto ai fatti di Sermonenta, non è ancora e si svolge con rito ordinario.

Il mandante di quegli attentati, secondo il sostituto procuratore di Latina Martina Taglione, che ha coordinato le attività investigative dei Carabinieri (Latina, Aprilia e Sermoneta), è per l’appunto il Presidente della Pro Loco di Sermoneta Giuseppe Gentile, imprenditore con attività a Latina Scalo. Per gli inquirenti, Gentile avrebbe ingaggiato i due – Poli e Bernardi – per un senso di rivalsa nei confronti di Sindaco e vice-Sindaco che lo avrebbero escluso da alcune iniziative della città come la fiera di San Michele. Il suo proposito, secondo i militari dell’Arma che hanno indagato sulla vicenda, era quello di far dimettere le due amministratrici.

Entrambi – Bernardi e Gentile – rispondono, come Poli, di incendio e violenza o minaccia ad un Corpo politico, amministrativo o giudiziario o ai suoi singoli componenti.

Il processo vede coma parti civili il sindaco Giuseppina Giovannoli e il fratello proprietario dell’auto bruciata, difesi dall’avvocato Alessandro Mariani, e il Comune di Sermoneta, assistito dall’avvocato Massimiliano Loi.

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