“ASSAGGIATORI” AL GORETTI, TIERO (FDI): ASL RISPETTI PROFESSIONALITÀ”

Ospedale Santa Maria Goretti di Latina
Ospedale Santa Maria Goretti di Latina

Tiero (Fratelli d’Italia): “Infermieri e caposala dell’ospedale Santa Maria Goretti non sono “assaggiatori. Asl rispetti le professionalità”

“Una vicenda grave che ha avuto risalto sulla stampa locale non può passare inosservata. In relazione al caso della carne scaduta trovata nella mensa del Goretti e ai controlli imposti sui cibi serviti a pazienti e personale, mi sento di fare alcune considerazioni.

Appare discutibile il fatto che un dirigente apicale dell’Asl quale il direttore generale abbia un rapporto così diretto con un gestore di un servizio appaltato, tanto da accettare tout-court una sua proposta. Probabilmente il vertice aziendale avrebbe dovuto intraprendere delle azioni nei confronti della ditta di ristorazione, fino ad arrivare alla risoluzione del rapporto con la ditta stessa. Soprattutto in considerazione delle continue lamentele da parte dei clienti/pazienti esposte all’Urp, dei continui disagi riguardanti persone che si vedono costrette al ricovero presso la più grande struttura ospedaliera del nostro territorio.  

Ancora più sconcertanti le dichiarazioni del direttore amministrativo che tendono a sminuire il ritrovamento di una quantità notevole di carne scaduta e congelata all’interno delle celle frigorifere. Mi sorge spontaneo porre degli interrogativi su tale vicenda. Come si può affermare che la carne scaduta era destinata allo smaltimento ed era custodita in luogo distinto da quello utilizzato per gli alimenti destinati alla preparazione dei pasti? Come si può essere sicuri che quella carne non sarebbe stata congelata e somministrata ai pazienti? Ci si fida di quello che racconta la ditta? Ed anche qui solleviamo delle perplessità che sono la sintesi della cattiva gestione della sanità pubblica di Zingaretti e della scelta di amministratori delle Asl scarsamente competenti. Stiamo parlando di un’amministrazione che poche volte è entrata nelle corsie ospedaliere, forse solo per le inaugurazioni di strutture e l’installazione di macchinari con le foto di rito; dirigenti che non hanno mai voluto aprirsi ad un rapporto con i dipendenti arrivando al punto tale, come in quest’ultimo caso, di attribuire delle mansioni a infermieri o coordinatori, non rientranti nelle loro competenze. Si tratta di un’ulteriore incombenza che ricade sulle spalle di “professionisti della salute” presenti in corsia tutti i giorni. Peraltro con questa decisione si va a ledere la loro immagine ed il loro decoro professionale.  

Di fatto, dopo aver affrontato egregiamente l’emergenza pandemica, i professionisti infermieri e caposala, oggi coordinatori infermieristici del Dea di II livello si vedono attribuire le nuove “mansioni” e si ritrovano ora ad essere i responsabili del controllo della qualità dei pasti, tanto da diventare veri e propri “assaggiatori”. Il controllo dei servizi in Outsourcing rientra di certo nelle funzioni del coordinatore infermieristico, ma vorrei sottolineare che questo può avvenire solo nei modi previsti dal capitolato e nel rispetto dei ruoli dei singoli professionisti”.

Lo dichiara in una nota Enrico Tiero, vice portavoce di FdI.

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