ARRESTI A TERRACINA, LEGAMBIENTE: CHIEDEREMO DI COSTITUIRCI PARTE CIVILE

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Comune di Terracina

Arresti a Terracina, Legambiente: “Chiederemo di poterci costituire parte civile anche in questo procedimento penale”

Arrestati a Terracina sei persone di cui tre politici, per fatti riguardanti le concessioni balneari. Ai domiciliari, da quanto si apprende, anche la sindaca Roberta Tintari eletta nel 2020 tra e fila di Fratelli d’Italia, insieme al presidente del Consiglio comunale. La Guardia costiera e i militari dell’Arma questa mattina hanno dato esecuzione all’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Latina su richiesta della Procura nei confronti delle sei persone finite ai domiciliari mentre per altre sette è scattato il divieto di dimora insieme alla misura interdittiva.

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“Gli arresti di oggi a Terracina confermano uno scenario di illegalità dove è fondamentale tenere altissima l’attenzione. Faremo richiesta di costituzione come parte civile anche in questo procedimento penale – affermano Stefano Ciafani, presidente nazionale, e Roberto Scacchi, presidente regionale di Legambiente – ed esprimiamo la nostra vicinanza al circolo Legambiente “Pisco Montano” di Terracina e in particolare alla sua presidente, Anna Giannetti, oggetto di una querela da parte dell’ex vicesindaco, sottoposto poi a misura cautelare, a dir poco temeraria. Come sempre confidiamo nel buon operato della magistratura e delle forze dell’ordine affinché venga fatta ecogiustizia. In attesa degli sviluppi, l’inchiesta conferma la gravità di una situazione più volte da noi denunciata attraverso la grande azione del nostro circolo e oggi, a Terracina, in tanti sono chiamati a rispondere di gravi accuse della Procura di Latina sulle illegalità lungo l’arenile. Non a caso lo scorso febbraio, il circolo e Legambiente Lazio avevano scritto alla Regione chiedendo un intervento con il quale l’ente esercitasse i poteri sostitutivi, anche con l’eventuale nomina di un commissario ad acta, in modo da evitare che il nuovo Pua (Piano Utilizzo degli Arenili) potesse divenire una sanatoria per la vecchia e discutibile gestione del demanio marittimo”.

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