APRILIA, CHIUSA INDAGINE SU RIDA AMBIENTE. PER LA DDA INGIUSTI PROFITTI CON I RIFIUTI

RIDA
L'impianto di Rida Ambiente in Via Valcamonica, Aprilia

La Direzione Distrettuale Antimafia ha concluso le indagini per traffico illecito di rifiuti sull’impianto di trattamento meccanico biologico di Aprilia

Per i sostituti procuratori della Procura di Roma, Rosalia Affinito e Francesco Minisci, e il procuratore aggiunta Nunzia D’Elia, Rida Ambiente srl avrebbe tratto profitti ingiusti dal medesimo trattamento dei rifiuti organici senza autorizzazioni valide e conferendo in discarica in violazione della norme di settore.

L’inchiesta si palesò a febbraio del 2018 quando il pm Affinito diede mandato ai Carabinieri del Nipaf di Latina di accedere all’impianto di Via Valcamonica ed eseguire un’ispezione. L’ipotesi era di traffico illecito di rifiuti. L’ispezione avvenne alla presenza della parte, ossia dei responsabili della società e di alcuni legali.

Durante i controlli, vennero prelevati alcuni campioni di rifiuto destinati in discarica e al tritovagliatore per la divisione dei materiali, per poi trasferirli nei laboratori dove vennero analizzati.

La Procura di Roma, che ha passato in rassegna anche tutte le autorizzazioni concesse a Rida da parte della Regione sin dall’Aia 2011, si è affidata alla consulenza legale dell’ingegnere ambientale Luigi Boeri, oltreché al lavoro del suddetto Nipaf e a quello di Arpa Lazio.

Il legale, consulente della Procura, ha ricostruito le attività svolte da Rida Ambiente (che tratta sia indifferenziato che organico) nell’arco temporale di gennaio 2014-gennaio 2020. Secondo tale rivisitazione della vita lavorativa dell’impianto, Rida avrebbe trattato, senza la corretta autorizzazione, 50mila tonnellate di rifiuti urbani da mense e cucine per un profitto di 500mila euro. La società, poi, avrebbe conferito in discarica quasi 70mila tonnellate di miscela di rifiuti violando la normativa e conseguendo un ingiusto profitto di più di 623mila euro. Inoltre, dal 2017, Rida Ambiente avrebbe conferito ancora in discarica rifiuti mancanti del trattamento richiesto e giudicato adeguato così da superare il cosiddetto indice respirometrico (ndr: dinamico potenziale): un parametro che rappresenta il consumo orario di ossigeno causato dall’ossidazione dei composti organici facilmente biodegradabili. Tradotto all’osso: la puzza che deriva dal rifiuto.

Gli avvisi di conclusione di indagini per traffico di illeciti in concorso e l’illecito amministrativo richiamano l’articolo 452 quaterdecies del codice penale: “chiunque, al fine di conseguire un ingiusto profitto, con più operazioni e attraverso l’allestimento di mezzi e attività continuative organizzate, cede, riceve, trasporta, esporta, importa, o comunque gestisce abusivamente ingenti quantitativi di rifiuti è punito con la reclusione da uno a sei anni“.
Avvisi che sono stati recapitati al Presidente del cda di Rida Ambiente Fabio Altissimi e alla consorte Cristina Meloni, la quale riveste il ruolo nella società di vice-presidente del Cda e consigliere con procura speciale. Ora i due coniugi potranno presentare le loro contro-deduzioni e/o chiedere di essere interrogati dai magistrati che dovranno decidere, in seguito, se procedere con la richiesta di rinvio a giudizio degli indagati.

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