APRILIA, AL POSTO DEL DIRIGENTE SOSPESO DALL’OPERAZIONE ANTIMAFIA ARRIVA QUELLO INDAGATO PER LOTTIZZAZIONE ABUSIVA

Comune di Aprilia
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Mafia apriliana, il commissario prefettizio Paolo D’Attilio nomina il dirigente ad interim per i Lavori Pubblici dopo l’interdizioni di Terribili

Uno dei primi atti del commissario prefettizio del Comune di Aprilia, Paolo D’Attilio, insediatosi in seguito al terremoto giudiziario provocato dall’inchiesta “Assedio” che ha posto fine all’amministrazione dell’ex sindaco Principi, arrestato con l’accusa di concorso esterno all’associazione mafiosa della cosca Forniti, è quello di nominare il sostituto di uno dei coinvolti nell’operazione di Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, Dia e Carabinieri.

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Come noto, infatti, tra gli indagati c’è anche l’ex dirigente dei Lavori Pubblici Paolo Terribili che ha rimediato la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio nell’ente di Piazza Roma.

Terribili è indagato, in un capo d’imputazione, insieme all’ex sindaco Antonio Terra, all’ex assessore e consigliera comunale Luana Caporaso, e con Principi, l’imprenditore della Nuova Tesei Bus, Urbano Tesei, e l’ingegnere Umberto Martone. Tutti sono accusati di aver turbato la gara per l’affidamento del Trasporto pubblico locale ad Aprila, finita (così come da anni) nelle mani di Tesei.

Nonostante la Schiaffini Travel avesse ottenuto un punteggio migliore, i tre politici – Terra (allora Sindaco), Principi (vice sindaco) e Caporaso (assessora ai lavoro pubblici) – avrebbero dato istruzioni al Rup Paolo Terribili (dirigente dei lavori pubblici del Comune) per indicare alla Commissione giudicatrice, di cui faceva parte Martone, di far vincere la ditta di Umberto Tesei, detto “Picchio”, ritenuto legato alla cosca di Forniti. Alla fine, dopo una serie di interlocuzioni, alcune delle quali intercettate dagli inquirenti, l’avrà vinta la Nuova Tesi Bus: una gara dall’importo di oltre 23 milioni di euro, prorogabile anche per un anno. Lo scorso giugno 2023, una determina dei Lavori Pubblici ha confezionato la seconda proroga in pochi mesi a favore della Nuova Tesei Bus.

Nel corso delle intercettazioni, Principi parla con Tesei il quale gli dice: “ha detto pure Tonino (nda: Antonio Terra) “io ci ho parlato, io già glieli ho dati gli indirizzi”, mi ha detto oggi, mi ha ricordato, gli ho detto “no, va bene”. E Principi: “se a questo tocca dargli una rinfrescata (nda: si riferiscono a Paolo Terribili)”. E Tesei: “dargli una rinfrescata Toni’ non ti preoccupare”. Poi sono andato da Luana, eravamo in piazza questa mattina, tu ho chiamato e non mi hai risposto”.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Paolo Terribili fu convocato dall’allora vice sindaco Principi e all’allora assessora Luana Caporaso, su sollecitazione del sindaco Antonio Terra. Il luogo scelto per parlare era il garage comunale, scelto perché fuori dal pericolo di essere intercettati. A Terribili, i politici avrebbero fatto capire che l’indicazione per la gara era una: doveva vincere Tesei. E per indirizzare la gara, secondo la DDA di Roma, Terribili spiega che bisogna orientarsi su “un fannullone, uno che ha rubato i soldi per anni”. Secondo la Procura capitolina, quel “fannullone” potrebbe essere l’ingegnere, un tempo in servizio al Comune di Latina, Umberto Martone, membro della commissione giudicatrice del bando per il Tpl locale.

Il commissario prefettizio D’Attilio, per sopperire alla mancanza di un dirigente ai lavori pubblici che non può lavorare in ragione dell’ordinanza di custodia cautelare, ha scelto come sostituto l’architetto Stafano Gargano, ex dirigente del servizio attività produttive del Comune di Latina, e da aprile dipendente a
tempo determinato e pieno nonché Dirigente del IV Settore “Urbanistica”, del Comune di Aprilia.

Gargano ricoprirà l’incarico di Dirigente ad interim del Settore V “Lavori Pubblici”. Il dirigente, peraltro, risulta attualmente indagato per la lottizzazione abusiva in merito al centro commerciale nato nel quartiere Q3 di Latina. Ad aver ricevuto l’avviso conclusioni indagini, per i reati di lottizzazione abusiva in concorso e violazioni paesaggistiche, sono il titolare della Green Building, la società che ha realizzato il centro commerciale in Via del Lido a Latina, Luigi Corica (50 anni); la progettista Viviana Anagni (45 anni); per l’appunto, Stefano Gargano (63 anni); infine, il funzionario comunale del Suap, Mario Petroccione (49 anni).

Il caso, come noto, è quello per cui, nella mattinata del 13 gennaio scorso, i militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale del Gruppo carabinieri forestale di Latina, guidati dal maggiore Vittorio Iansiti, hanno dato esecuzione al Decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P del Tribunale Ordinario di Latina, Pierpaolo Bortone, con il quale è stata accolta la richiesta formulata dal Sostituto Procuratore Giuseppe Miliano, titolare dell’inchiesta, inerente al centro commerciale delle dimensioni di oltre 5.000 metri quadrati in corso di realizzazione nel centro urbano di Latina, posto tra Via del Lido e Via F. Ferrazza – quartiere Q3.

Il sequestro, poi revocato dal Tribunale del Riesame, ha interessato anche l’area circostante di rilevanti dimensioni (metri quadrati 12.000) adibita a viabilità e parcheggi tutti funzionali e connessi al centro commerciale di cui trattasi.

Le indagini condotte dal N.I.P.A.A.F. avrebbero disvelato in primis che l’Ufficio S.U.A.P. del Comune di Latina rilasciava, per la realizzazione dell’ insediamento commerciale, dove al suo interno venivano allocate tre distinte attività di note marche commerciali, tre titoli edificatori, nonostante nel caso di specie si trattasse di un progetto unitario le cui dimensioni afferivano ad una “grande struttura di vendita” ai sensi della Legge Regionale n°33/99 la cui competenza, sotto l’aspetto autorizzativo, non era in capo al Comune di Latina, bensì alla Regione Lazio.

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Nello specifico la Pubblica amministrazione locale avrebbe di fatto consentito, con il rilascio degli anzidetti titoli edificatori, lo “spacchettamento” del centro commerciale in tre medie strutture di vendita autonome, al fine di sottrarre il controllo e la competenza alla Regione Lazio a cui è demandata l’autorizzazione per l’apertura delle grandi strutture di vendita come quella in esame.

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