Consiglieri comunali riferimento istituzionale per i cittadini ma categoria trascurata e bistrattata, la denuncia di Lubiana Restaini Coordinatrice Piccoli Comuni Anci Lazio
“Ho letto con interesse l’intervista rilasciata dal Presidente nazionale di ANCI, Antonio Decaro Sindaco di Bari, rilasciata su un quotidiano di oggi, in cui entra nel merito, anche se all’interno della sua parte politica, il Partito Democratico, del ruolo e del peso specifico dei Sindaci dei Comuni Italiani.
Antonio ha perfettamente ragione nel mettere in evidenza che se da un lato i Sindaci, Assessori e Consiglieri Comunali restano, come ha affermato anche il Presidente Mattarella, il riferimento istituzionale più vicino e più apprezzato dai cittadini, dall’altro lato sono la categoria che meno conta nel Paese e quella che è più bistrattata in termini di status giuridico e funzionale“.
“L’intervista, senza entrare nel merito politico dei suoi contenuti, rappresenta un forte segnale anche per il Parlamento e sferza la trascuratezza e l’insipienza con cui si continua a considerare i Comuni ed i Sindaci che li guidano.
Le normative sull’abuso d’ufficio e sui mille lacci e laccioli che stringono le capacità operative dei Sindaci sono da anni all’attenzione della Politica e delle istituzioni statuali, ma niente di concreto è stato fatto.
Eppure l’art.5 della Costituzione affida ai Comuni un’autonomia piena, sia finanziaria che gestionale, ed è proprio disconoscendolo e violandolo che Stato e Regioni hanno portato avanti centralismi asfissianti, tagli lineari, blocco del personale ed esproprio di risorse fiscali.
Perché poi in occasione del rinnovo del Parlamento le cui componenti sono state quasi dimezzate, non si utilizzano le risorse risparmiate per dare una dignità anche remunerativa ai Sindaci ed ai Consiglieri Comunali, che nei piccoli Comuni sono gli eroi volontari della quotidianità in tante situazioni di criticità a volte drammatiche, con responsabilità che un sano di mente stenterebbe ad assumersi?”.
“È questa la proposta che faccio ad Antonio Decaro, il nostro amato Presidente, affinché si faccia interprete dei nostri problemi e sollevi il caso dell’adeguamento del nostro status giuridico legale nelle sedi opportune, per cambiare finalmente il governo dei territori, che i Comuni interpretano molto meglio di qualsiasi altra istituzione italiana. Facciamo quindi una ennesima piattaforma di rivendicazioni, ma stavolta con la volontà e la determinazione di ottenere risultati concreti”.