ANFITEATRO DI SEZZE, CORTE DEI CONTI CHIEDE MEZZO MILIONI DI EURO ALL’EX SINDACO CAMPOLI

Anfiteatro di Sezze foto da Rai Tre (Agorà)
Anfiteatro di Sezze foto da Rai Tre (Agorà)

Ex Anfiteatro a Sezze, la magistratura contabile chiede all’ex sindaco Andrea Campoli la somma di mezzo milione di euro

“Ho appena ricevuto una Pec dalla Corte dei Conti, con la quale mi viene ingiunto di pagare più di 500.000 euro per il danno cagionato per aver approvato la delibera di Giunta per il secondo stralcio funzionale dell’ex Anfiteatro. Opera che era già iniziata da tempo e per la quale tentammo di mettere “una pezza” ad uno scempio già ampiamente avvenuto. Col senno del poi avremmo dovuto fermarci di fronte a quest’opera non voluta da noi, anzi osteggiata, e portare tutte quelle carte in procura. Ma bisogna esserci portati per certe cose.

Certamente mi difenderò insieme a tutti gli altri amministratori e tecnici coinvolti per far valere le nostre ragioni. Se questo non accadrà, vorrà dire che troverò, insieme alla mia famiglia, il modo per pagare questo debito. A Testa alta. Guardando dritto in faccia gli sciacalli che sempre e solo tali rimarranno”.

A scriverlo, in unn post su Facebook, l’ex sindaco del comune lepino, Andrea Campoli. La storia è quella dell’anfiteatro setino, ormai entrata negli annali come uno degli ecomostri più conosciuti in provincia e non solo (del caso se ne sono occupati anche giornali e tv nazionali). A giugno 2005, vi fu l’inizio dei lavori che deturparono per sempre il teatro presso l’Anfiteatro di Sezze, tanto che si arrivò a una sospensione dei lavori e a una situazione immutata fino ai giorni nostri.

A febbraio 2022, la sentenza del Tribunale Civile di Roma condannò l’Ente a restituire i fondi regionali ottenuti per i lavori mai realizzati. Il Consiglio Comunale, successivamente, votò a maggioranza la rateizzazione del debito “monstre” da 1,3 milioni, derivante dalla medesima sentenza a cui il Comune ha deciso di non appellarsi.

Le richieste della Procura contabile a Campoli e a tecnici e amministrazione derivano proprio da quella sentenza non appellata. Oltreché a Campoli, a cui la magistratura contabile chiede la somma di quasi 508mila euro, ci sono richieste per il responsabile del servizio tecnico e Rup del secondo lotto, Mauro Vona, per quasi 254mila euro; la stessa cifra è in capo al direttore dei lavori Mauro Iannozzi. E ancora: 169mila euro per il segretario generale Luigi Miele, oltre 84mila euro per il vice sindaco Umberto Marchionne e, infine, poco più di 42mila euro ciascuno per gli assessori Remo Grenga, Pietro Bernabei, Bruno Cardarello, Antonio Maurizi e Marcello Ciocca

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