ANBI LAZIO OSPITA L’EVENTO INTERNAZIONALE SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI

Sonia Ricci

“Come Anbi Lazio siamo onorati di ospitare un evento così importante su un tema di attualità e particolarmente delicato”

Così Sonia Ricci, presidente di Anbi Lazio che aggiunge: “In un periodo storico in cui gravi periodi di siccità si alternano ad eventi idrologici estremi, inondazioni e frane, due territori come quello italiano e statunitense, geograficamente così distanti, si trovano a condividere gli stessi urgentissimi problemi di sicurezza ambientale e sociale, di sicurezza idrica e alimentare. Problemi e buone pratiche nei due continenti mostrano una chiara matrice comune, anche in contesti climatici e culturali così differenti: la sostenibilità e la resilienza alle dinamiche climatiche che stanno sempre più accelerando e scoprendo la vulnerabilità idrogeologica dei nostri territori, passano per un coinvolgimento attivo delle comunità locali”.

L’incontro è in programma giovedì 24 novembre 2022, con avvio dalle ore 9.00, presso la sede di Anbi Lazio, a Focene, in via delle Idrovore di Fiumicino n. 304.

Il tema “Le comunità locali come sentinelle del clima e della società che cambiano” metterà di fronte un parterre internazionale per mettere al centro del dibattito i cambiamenti climatici ed i rischi idrogeologici l’importanza delle comunità urbane e agricole locali.

Sarà presente, tra gli altri, una delegazione di esperti del settore acqua del Colorado per un esame su cambiamenti climatici e rischi idrogeologici in cui si discuterà del ruolo fondamentale delle comunità locali, urbane ed agricole, come le vere sentinelle e strumenti di mitigazione del clima che cambia. “Ringraziamo il  Centro risorse idriche WARREDOC dell’Università per Stranieri di Perugia ed  il Consorzio per il Canale Emiliano Romagnolo (CER) che con il Crea  (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria) e la  Fondazione EWA) hanno voluto coinvolgere la nostra struttura – ha sottolineato il direttore di Anbi Lazio Andrea Renna – occorre passare dalla cultura dell’emergenza a quella della prevenzione unendo gli attori istituzionali per quel Patto per il suolo quanto mai determinante per la salvaguardia dei territori. 

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