ALTA DIAGNOSTICA: LBC RIVENDICA IL “RISULTATO” DI COLETTA, MA IL PROGETTO FU UN FALLIMENTO

macchinari di alta diagnostica

Alta diagnostica, un’eccellenza al Goretti e un’arma in più contro il Covid. Così il Forum sanità di LBC rivendica il risultato raggiunto anche grazie al lavoro del sindaco Coletta, solo che il progetto originario era di tutt’altra intenzione e ambizione

Secondo Lbc “un successo”, secondo ciò che è accaduto (leggilo nell’approfondimento al link di seguito) veramente uno dei più rilevanti fallimenti progettuali della storia di Latina. Non che Coletta e i suoi abbiano la responsabilità totale e complessiva del naufragio dell’Alta Diagnostica, ma definirlo anche solo “un risultato” appare quantomeno fuorviante.

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LA NOTA DI LBC – La Tac Force che si trova al Santa Maria Goretti sta permettendo all’ospedale di essere all’avanguardia, con studi ad alto livello diagnostico che hanno consentito una gestione migliore e più efficiente in questo difficile momento in cui si tende troppo spesso ad evidenziare i problemi, mentre rischia di passare in secondo piano il grande lavoro che si sta svolgendo. Per il Goretti l’arrivo della Tac Force ha rappresentato una svolta: è infatti un importante ausilio del quale solo chi aveva la lungimiranza e la capacità tecnica di capirlo, poteva apprezzare le caratteristiche al di là della nebbia generata dalle polemiche.

Parliamo del sindaco Damiano Coletta che, particolarmente sensibile ai temi sanitari per professione, si è trovato – appena insediato – a gestire un importante problema: il progetto di donazione da parte della Fondazione Roma di un Centro di alta diagnostica che alla fine è stato rimodulato e reso sostenibile, cercando di soddisfare le esigenze di tutti. È proprio grazie al sindaco di Latina che, lavorando in sinergia con la Asl e la stessa fondazione, il progetto di alta diagnostica è stato ricondotto ad un atto concreto dotando di tecnologie d’eccellenza l’ospedale Goretti: la soluzione ha soddisfatto tutte le parti, compresa la Fondazione donante che ha poi deciso persino di ampliare il proprio contributo, con il quale sono state acquisite e rapidamente rese funzionanti tecnologie di altissimo livello, spesso uniche nella nostra regione e nella stessa Italia.

In particolare la dotazione ha compreso:

Tac force: una tac di ultimissima generazione che consente di eseguire esami in pochi secondi e con una altissima performance diagnostica. Consente di effettuare studi di alto livello diagnostico quale la perfusione polmonare, con l’individuazione di microembolie: tale tecnologia è stata di utilità sostanziale nella rapida diagnosi di polmoniti da covid e nella scelta della terapia;

Tac-Pet di ultimissima generazione usata nelle patologie oncologiche;

Sala Ibrida: una sala operatoria ad altissimo livello tecnologico, usata da molti specialisti sia da soli che contemporaneamente in caso di interventi complessi, consente anche di attuare procedure mininvasive per il trattamento salvavita di patologie tempo-dipendenti come l’ictus ischemico ed emorragico.

La rimodulazione del progetto di Alta Diagnostica, portata avanti con grande determinazione dal sindaco e dalla sua amministrazione, ha consentito di dotare il Goretti di tecnologie avanzate che hanno permesso di elevare la sanità pontina a livelli di eccellenza nazionale ed internazionale, nonché di avere durante in tempo di pandemia un valore aggiunto, anche grazie alle professionalità che le utilizzano. Ha permesso ai cittadini di avere una sanità pubblica più accessibile e di valore, mai come in questo periodo necessaria.

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