Acqualatina Spa, nuovo blitz della Guardia di Finanza nella sede della società mista pubblico privata che gestisce il servizio idrico
Il giudice monocratico del Tribunale di Velletri ha concesso i termi a difesa richiesta dall’avvocato Alessandro Priori, che difende il dipendente di Acqulatina Spa, Vincenzo Capolei, e la figlia, rinviando il giudizio col rito direttissimo a febbraio. Entrambi devono rispondere di furto aggravato in riferimento al contatore dell’acqua, trovato staccato dai militari della Guardia di Finanza lunedì 4 dicembre nell’ambito di una perquisizione disposta dalla Procura di Latina. Sia Capolei che la figlia, finiti ai domiciliari, sono stati rimessi in libertà dal giudice, su richiesta del legale
Il terzo arrestato, nel corso delle stesse perquisizioni, ossia una parente di un dipendente di Acqualatina Spa, ha scelto la via del pattaggiamento, ammettendo le sue responsabilità, in merito al furto aggravato dell’acqua pubblica, e rimediando una pena a 1 anno e 4 mesi, 1000 euro di multa e la sospensione condizionale.
Lunedì scorso, come noto, su delega della Procura di Latina, i militari della Guardia di Finanza si sono recati nuovamente nella sede di Nettuno di Acqualatina Spa. Nel mirino è finito uno dei dei dipendenti, per l’appunto Vincenzo Capolei, peraltro legato da rapporti di parentela a un consigliere regionale del Lazio: è, infatti, fratello del consigliere regionale Fabio Capolei (Forza Italia), completamente estraneo all’indagine della Finanza seppur destinatario anche lui di perquisizione. Anche l’esponente politico è dipendente di Acqualatina Spa.
Secondo gli inquirenti, l’uomo, attualmente responsabile territoriale di Forza Italia a Nettuno, insieme alla figlia, avrebbe truffato Acqualatina Spa addebitando lavori in realtà mai svolti o che dovevano essere pagati dagli utenti. I finanzieri hanno portato a termine numerose perquisizioni e, successivamente, avrebbero trovato, nella disponibilità dei dipendenti infedeli, uno strumento per sviare i controlli e diminuire i consumi di particolari utenti, in modo da abbassare la tariffa o eluderla completamente. Le perquisizioni si sono svolte anche a casa di Capolei che, ora, insieme, alla figlia, dovrà affrontare il processo col rito direttissimo, perché i Finanzieri hanno trovato un allaccio abusivo alla rete idrica.
Ci sono diversi episodi, inoltre, in cui il dipendente avrebbe manomesso il contatore per favorire utenti o persino società del territorio, anche attraverso falsi verbali di sopralluogo o falsi rapporti. Così facendo, il dipendente avrebbe agevolato un paio di aziende per farli risparmiare sui costi fognari, in cambio di denaro.
L’ennesimo capitolo giudiziario di una vicenda che è iniziata mesi fa a Latina e che vede gli occhi della magistratura puntati addosso al gestore idrico, in particolar modo nei confronti di più di un dipendente.
A settembre 2023, una strana effrazione accaduta all’interno dei locali del gestore idrico dell’Ato 4 ha fatto sì che la stessa società Acqualatina Spa denunciasse tutto in Questura. I soliti ignoti si sarebbero introdotti al calar della sera, eludendo il sistema antifurto, dentro gli uffici della sede centrale del gestore idrico ubicati a Latina. L’obiettivo dell’effrazione appariva non evidente.
Chi si è introdotto negli uffici dove vengono ricevuti gli utenti in Via Pierluigi Nervi cercava, molto probabilmente, qualcosa nei server dell’azienda dal momento che le tracce dei “visitatori” furono trovate nella sala dove sono raccolti i dati informatici di Acqualatina Spa: dati che fanno riferimento ai medesimi utenti.
Alla conta dei danni arrecati dai soliti ignoti, si era registrata la sottrazione di due computer contenenti alcuni dati sensibili.
Ad ogni modo, già a fine agosto 2023, la Guardia di Finanza si era già mossa e si era recata presso gli uffici di Acqualatina per una indagine sul sistema delle cartelle di riscossione stralciate: alla base vi sarebbero trattamenti di favore da parte di alcuni dipendenti infedeli che avrebbero lucrato attraverso operazioni illegittime.
Tre mesi prima, a giugno 2023, era emerso un ammanco dei conti nella società che gestisce il servizio idrico nell’Ato4, di cui fanno parte i comuni pontini, alcuni ciociari e Anzio e Nettuno. Proprio nell’ufficio di Nettuno, sono stati aperti dalla società tre procedimenti disciplinari a carico di altrettanti dipendenti.
Lo scorso 17 novembre, invece, l’ultimo blitz della Guardia di Finanza nella sede di Acqualatina, coordinati dalla Procura di Velletri. Il particolare faceva presupporre che l’inchiesta si fosse concentrata su fatti accaduti anche nella sede che si trova nel litorale sud capitolino. I finanzieri avevano messo in atto, come oggi, 4 dicembre, una serie di perquisizioni in sede e ascoltato alcuni dipendenti su determinati aspetti riguardanti non solo il meccanismo delle pratiche di pagamento delle cartelle, ma anche affidamenti e appalti affiati dalla società misto pubblico-privata.
Alla base dell’iniziativa della Finanza, così come nei mesi scorsi, ci sarebbero degli esposti provenienti da fonti interne alla società dell’acqua. E da ultimo, sul fronte dell’indagine interna ad Acqualatina, la spa ha sospeso una dirigente chiamata per vigilare sui comportamenti anomali e, invece, sorpresa ad agevolare utenti e ditte amiche.