Progetto Ambiente: prosegue il processo scaturito dall’indagine della Guardia di Finanza su una serie di affidamenti diretti dal 2014 al 2020
Frazionamenti o spacchettamenti per scendere sotto soglia e affidare direttamente alle solite società, tra cui quella in cui era assunto il figlio dell’ex amministratore della Progetto Ambiente di Aprilia, Valerio Valeri. Si parla, ovviamente, della società in house, completamente partecipata dal Comune di Aprilia, che si occupa tuttora per il Comune del nord pontino della raccolta e smaltimento rifiuti.
Questo è il succo dell’udienza che si è svolta oggi, 28 febbraio, nell’ambito del processo dinanzi al I collegio del Tribunale di Latina, presieduto dal giudice Gian Luca Soana, per abuso d’ufficio a carico dell’ex amministratore unico della Progetto Ambiente Spa di Aprilia, Valerio Valeri, difeso dall’avvocato Autieri. Poco prima del rinvio a giudizio arrivato a maggio 2022, Valeri fu sostituito alla guida della municipalizzata di Via Delle Valli dall’attuale amministratore Stefano Cicerani.
Nel processo, come parte civile, c’è il Comune di Aprilia, assistito dall’avvocato del Foro di Milano, Carlo Antonio Maria Brena.
Nel merito delle contestazioni, a dare conto dell’indagine del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Latina era stata la stessa società municipalizzata del Comune di Aprilia che si occupa del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani nella città del nord pontino. La stessa società finita al centro delle polemiche, anche da parte dei sindacati, a cui seguì un dettagliato esposto da parte dell’opposizione consigliare – Roberto Boi e Vincenzo La Pegna – in merito all’assunzione di lavoratori interinali, sebbene fosse stato svolto e ultimato un concorso con tanto di graduatoria, al noleggio degli automezzi.
Ad essere esaminati oggi dal Pubblico Ministero Giuseppe Bontempo, in qualità di testimoni, i suddetti Boi e La Pegna, all’epoca consiglieri comunali d’opposizione, e oggi saldamente all’interno della maggioranza (Boi è assessore all’Urbanistica) che sostiene il Sindaco di centrodestra, Lanfranco Principi.
Sia Boi che La Pegna hanno spiegato di aver presentato più di un’interrogazione, non prima di aver cercato di avere una interlocuzione verbale con l’allora amministrazione Terra in merito ai problemi emersi con gli affidamenti diretti che la Progetto Ambiente faceva nei confronti di alcune società, sempre le stesse.
Eppure, non vi fu nessun riscontro: né all’approccio più morbido della interlocuzione verbale, né alle interrogazioni che ponevano al centro gli affidamenti diretti per automezzi come compattatori, escavatori eccetera e le assunzioni di personale affidate sempre, sin dal 2014, quando Valeri si insediò come amministratore della società in house, alla società milanese, di ambito nazionale, Tempor.
I consiglieri comunali hanno spiegato che ciò che chiedevano, prima di inoltrare un esposto in Procura, era se vi fosse convenienza economica per le casse di società in house e Comune di Aprilia a procedere con gli affidamenti diretti o comunque con il ricorso agli affitti dei mezzi che, invece di essere continuativi, risultavano saltuari. “Non mi fu data spiegazione”, ha detto Boi in aula.
Stesso discorso per La Pegna, altro firmatario delle interrogazioni e, poi, dell’esposto da cui si è originata l’indagine della Guardia di Finanza. Tramite la prima interrogazione, furono riscontrati affidamenti diretti per 1,2 milioni di euro, sia sul versante di mastelli, automezzi e altro materiale tecnico, sia sul versante delle assunzioni. “Secondo noi – ha sostenuto La Pegna – venivano sperperati i soldi con l’affidamento diretto e l’amministrazione non ha controllato la sua partecipata“.
La seconda interrogazione fece emergere gli affidamenti diretti del personale interinale gestito dalla società Tempor: “Una soluzione che aggravata le spese“. Le società che, invece, si occupavano di mastelli e automezzi erano la One Group e Officine Metalmeccaniche Laziali, entrambe di Cisterna, la Corent e la Ecoservice.
Eppure, dopo la presentazione delle interrogazioni e le risposte evasive da parte di amministrazione e società, negli ultimi due mesi, a detta di La Pegna, non si fece più ricorso agli affidamenti diretti che, ad oggi, non sarebbero più compiuti, dopo il cambio di amministratore. “Non c’era ragione tecnica a quel modo di procedere. Con un concorso si sarebbe risparmiato rispetto agli interinali della Tempor”. Il modus operandi avrebbe violato la normativa che, dal 2014, era regolata dal codice degli appalti.
Ad essere esaminato come ultimo testimone è stato uno dei Finanzieri del Nucleo Pef di Latina che ha svolto le indagini. Il militare ha spiegato che, in seguito all’esposto dei consiglieri comunali d’opposizione, fu intrapresa l’indagine che si concentrò sugli affidamenti diretti per il noleggio automezzi e mastelli e le assunzioni dei dipendenti. Ebbene, quello che fu riscontrato fu un mare di determine firmate da Valeri, dal 2014 al 2020, con cui, secondo il testimone, si spacchettavano gli affidamenti così da farli scendere sotto soglia e far lavorare sempre le stesse società.
Tanto per fare alcuni esempi: nel 2014 furono 69 le determine per assumere personale dall’agenzia interinale della Tempor, per un importa di 1,2 milioni di euro. Determine disposte mensilmente e anche più di una a giornata. “Si facevano artatamente per scegliere sotto soglia che era fissata a 40mila euro“, ha detto il Finanziere.
Nel 2015, furono 86 le determine per le assunzioni di dipendenti affidate sempre alla Tempor. Importo da 1,6 milioni. Per quanto riguarda il noleggio degli automezzi, nel 2015, 29 determine a favore delle solite società (One Group, Ecoservice ecc.) per oltre 300mila euro. E così via: nel 2016, 119 determine per un importo di oltre 2 milioni a favore di Tempor; 34 le determine per gli automezzi, per un importo da 868mila euro. Nel 2017, 83 determinazioni per oltre 1,5 milioni alla Tempor; 44 determinazioni per gli automezzi a favore delle solite quattro società, per un valore di oltre 1 milione.
Importi milionari sempre a favore delle stesse società fino al 2020 quando l’inchiesta fu chiusa. Ma quali erano i rapporti tra le società che ottenevano gli affidamenti diretti e il geometra Valerio Valeri? A domandarlo è il Pm Bontempo. L’investigatore della Finanza ha spiegato che fecero degli accertamenti e che non emersero rapporti, tranne che alla Tempor, ossia la società che più di tutte, gestendo le assunzioni interinali, ha ricevuto denaro dalla società di Aprilia. “È emerso che alla Tempor lavorava il figlio del geometra Valeri, questo è l’unico aspetto di collegamento“. E un’altra circostanza evidenziata dal finanziere è che il figlio di Valeri dal 2015 al 2019 aveva un contratto a tempo determinato come impiegato nella sede romana della Tempor; successivamente, nell’anno 2019, fu assunto a tempo indeterminato.
La difesa di Valeri che ha scelto, nel corso dell’udienza, di non fare domande ai testimoni dell’accusa, ne fa solo una al Finanziere. “Erano già in essere gli affidamenti diretti alle società, prima che Valeri arrivasse come amministratore?”. Il finanziere ha spiegato che no, non hanno accertato se il possibile “andazzo” fosse incardinato prima di Valeri. “Male, avete fatto male a non accertarlo”, ha detto l’avvocato di Valeri.
Il processo è stato rinviato al prossimo 27 novembre quando sarà esaminato proprio l’ex amministratore di Progetto Ambiente.