ABUSI EDILIZI NELLA PALAZZINA IN ZONA “IN”: SCATTA IL SEQUESTRO A LATINA

La palazzina in Via La Spezia sequestrata dalla Polizia Locale di Latina
La palazzina in Via La Spezia sequestrata dalla Polizia Locale di Latina

Arriva il sequestro preventivo per la palazzina in Via La Spezia a Latina, nell’elegante quartiere residenziale Q3

Ieri, 17 giugno, il Consiglio Comunale ha approvato il regolamento edilizio per Latina città: un provvedimento che, pur tra legittime polemiche dell’opposizione, la città e gli addetti ai lavori richiedevano da decenni.

Chissà se reggerà alle pastoie della burocrazia e al viluppo di competenze provinciali e regionali e chissà se sarà di buon auspicio per Latina la quale, come molti altri centri della provincia, non fa difetto quanto ad abusi edilizi persino in bella vista e nei quartieri più “in”.

È così almeno, secondo la Procura di Latina e la Sezione Ambientale e Edilizia della Polizia Locale, una palazzina di costruzione piuttosto recente ubicata in uno dei migliori scorci del quartiere Q3 di Latina, già oggetto di un’indagine della magistratura archiviata in merito a un eventuale centro commerciale. Ne seguirono accesse polemiche per la variante disposta dall’amministrazione e, di recente, dalla maggioranza di Damiano Coletta in Consiglio Comunale. Da contorno, uno strascico di polemiche e pure le carte bollate nei confronti del direttore del quotidiano di Latina Oggi.

Il condominio di Via La Spezia, invece, che si trova proprio nei pressi del parco Modigliani, dietro il campetto, tra viali alberati, e un’eleganza di cui spesso la città di Latina risulta scevra, è stato dunque oggetto di sequestro preventivo perché “lo stato dei luoghi e delle cose non venga mutato prima dell’intervento del pubblico ministero” e in ragione del supposto pericolo che “la libera disponibilità di una cosa pertinente al reato possa aggravare o protrarre le conseguenze di esso ovvero agevolare la commissione di altri reati”.

Secondo il quotidiano Latina Oggi che diede la notizia lo scorso luglio 2020, ad essere indagati erano, e sono, il titolare dell’impresa costruttrice e il direttore dei lavori per abusivismo edilizio e falso.

Già all’epoca, ossia un anno fa, era stato richiesto dalla Procura un sequestro dell’intera palazzina, che ora ha nell’amministratore di condominio il custode giudiziario. Una richiesta che si è concretizzata a distanza di circa un anno, come si può evincere dalle immagini pubblicate nel presente articolo.

Il motivo del sequestro sarebbe un piano in più costruito rispetto a quanto prospettato dalla volumetria originaria. Insomma, qualcosa di piuttosto usuale per le vie della Latina in espansione incontrollata che si vede da decadi.

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