ABUSI E DEMOLIZIONI A SABAUDIA: 30 LE ORDINANZE, TRA I DESTINATARI ANCHE VIP E L’AD DELL’ISTITUTO SANITARIO

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Il Comune prova a mettere ordine e dispone diverse ordinanze di demolizione per opere abusive sul lungomare di Sabaudia

Una sfilza di ordinanze di demolizione e ripristino dei luoghi emesse dal Comune di Sabaudia e destinate ai proprietari delle lussuose case sul lungomare e non solo (abusivismi anche, ad esempio, su strada Rio Martino, sulla Migliara 54 o a Molella). Provvedimenti che scaturiscono anche da vecchi contenziosi di natura amministrativa e civile e da sopralluoghi di Carabinieri Forestali, Polizia Municipale e Forze dell’Ordine.

È quando si apprende scorrendo l’albo pretorio del Comune di Sabaudia nel quale sono state pubblicate, solo nella giornata del 6 settembre, ben 30 ordinanze di demolizione di opere abusive localizzate sul lungomare, alla Baia d’Argento, all’interno di residence, lottizzazioni, hotel (come l’albergo Aragosta) e al Lago di Paola. Si tratta di fabbricati, manufatti, ampliamenti realizzati contro le leggi che regolano l’edilizia e spesso senza permesso a costruire.

A Casali di Paola, per esempio, viene ordinata ai proprietari, ossia gli eredi Scalfati, la demolizione del fabbricato “completamente privo di titoli abilitativi, destinato a ristorante, realizzato parte in muratura, parte con struttura in legno e parte con struttura precarie tamponate lateralmente, compreso le pertinenze dello stesso fabbricato”.

Oppure l’ordinanza a carico della Oprafin srl, proprietaria dell’immobile sul sentiero “Moravia”, recentemente riaperto al pubblico e per cui la predetta società ha presentato un esposto in Procura dopo la decisione del Sindaco Alberto Mosca. Alla società il Comune ordina di ripristinare lo stato dei luoghi e provvedere alla rimozione delle opere effettuate sulla passerella esistente realizzate in assenza della CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata).

Oppure ancora, sul lungomare, l’ordinanza destinata alla proprietà della famiglia della moda italiana Fendi e a una società riconducibile alla stessa famiglia. Dovranno provvedere al ripristino dello stato dei luoghi mediante la rimozione delle opere realizzate in assenza dei titoli abilitativi.

Corposa l’ordinanza di demolizione anche a carico del Presidente dei balneari Lazio e Sud e concessionario balneare (stabilimento “La Caravella”, ora denominato “dove Inizia il Mare”) Mario Gangi, coinvolto nell’inchiesta “Dune” che ha terremotato l’amministrazione Gervasi. Il concessionario dovrà provvedere al ripristino dello stato dei luoghi mediante la rimozione delle opere abusive ubicate sul lungomare, su area privata e prospicienti il pubblico demanio marittimo. A scoprire la non corrispondenza tra costruzioni e titoli sono stati lo scorso 26 maggio il personale del Servizio Demanio e del Servizio Antiabusivismo del Comune, accompagnati dalla Polizia Giudiziaria del Comando Provinciale Carabinieri di Latina – Nucleo Investigativo e della Stazione Carabinieri Sabaudia.

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Da ultimo anche un’ordinanza di demolizione destinata all’amministratore delegato Nadia Proietta della Ini Spa, l’Istituto Neurotraumatologico Italiano con sede a Roma. La società che gestisce varie cliniche nell’area romana, sulla base di una informativa redatta dal Raggruppamento Carabinieri Parchi Stazione CC “Parco” di Sabaudia, ha costruito sul lungomare opere edilizie in assenza di titoli abilitativi presso il suo immobile.

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