Abusi e concessione a Ventotene: dopo la riunione del procedimento in udienza preliminare, il pubblico ministero ha discusso la sua requisitoria
Piega sorprendente ha preso il procedimento penale che vede coinvolti l’ex sindaco di Ventotene, Gerardo Santomauro e altri ex amministratori dell’isola. Il pubblico ministero di Cassino oggi, 9 settembre, nell’ambito dell’udienza preliminare che si svolge dinanzi al gup Domenico Di Croce, ha chiesto l’assoluzione piena per tutti, chiedendo invece la condanna per calunnia per il grande accusatore: Modesto Sportiello. Un ribaltamento di prospettiva giudiziaria non proprio usuale ma che si è avuto alla fine della discussione del pubblico ministero. Il Gup Di Croce deciderà se assolvere o meno Santomauro e gli altri la prossima settimana: il 16 settembre, quando a discutere saranno gli avvocati difensori.
A maggio scorso, il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Cassino aveva accolto l’istanza della difesa degli indagati e aveva riunito i due procedimenti penali. Ecco perché anche Modesto Sportiello, da accusatore del malcostume all’interno del Comune di Ventotene era divenuto anche accusato.
Gli atti con cui Modesto Sportiello si sarebbe difeso in merito alla sua concessione demaniale marittima, infatti, sarebbero stati falsi. Ecco perché le difese degli indagati avevano chiesto un rinvio, forti della circostanza per cui al medesimo Sportiello, oggi delegato ai Lavori Pubblici del Sindaco Carmine Caputo, nonché ex vice sindaco dell’isola, era arrivato un avviso conclusioni indagini per falso da parte del pubblico ministero Alfredo Mattei. Lo scorso 18 febbraio, in una precedente udienza, era emerso che Sportiello, difeso dall’avvocato Renato Ciamarra, aveva ricevuto anche un decreto di fissazione dell’udienza preliminare in cui doveva rispondere dei reati di calunnia e falso.
Secondo il sostituto procuratore di Cassino, Alfredo Mattei, Sportiello, sulla base di querele presentate da alcuni degli indagati, avrebbe fatto uso di tre autorizzazioni amministrative false apparentemente emesse dall’allora Sindaco Giuseppe Assenso. Sportiello, essendo destinatario di una procedura amministrativa avviata con delibera di Giunta nel 2020, che gli contestava l’incompatibilità alla carica di consigliere, e di un’altra procedura per far decadere le sue concessioni, avrebbe deposito le autorizzazioni false così da documentare che l’ingresso della società Marina di Ventotene aveva avuto il via libera del Comune.
Nel presentare questi atti falsi, Sportiello, secondo l’accusa, avrebbe calunniato gli indagati odierni incolpandoli, pur sapendoli innocenti, dei reati di falso ideologico e abuso d’ufficio.
Sportiello avrebbe “fatto uso di tre autorizzazioni false, apparentemente emesse e sottoscritte da Giuseppe Assenso nella qualità di sindaco pro tempore (negli anni precedenti ai fatti oggetto di verifica ndc) e depositate nell’ambito dell’istruttoria relativa a due procedimenti amministrativi”, promossi verso il Comune di Ventotene.
Il collego difensivo, composto dagli avvocati Perotti, Righi, Archidiacono, Montanelli e Spagnardi, aveva chiesto che prima si celebrasse l’udienza preliminare per Sportiello, nell’auspicio che il Gip disponesse la riunione dei due procedimenti. Riunione che era arrivata nella scorsa primavera.
Il procedimento penale incardinato davanti al Gup del Tribunale di Cassino Cassino, Domenico Di Croce, dapprincipio era quello che vede coinvolto, nell’indagine dell’ex sostituto procuratore ciociaro, Marina Marra (ora in servizio alla Procura di Latina), l’ex Sindaco di Ventotene, Gerardo Santomauro e altri amministratori dell’isola. Sono nove in tutto gli indagati per cui il Pm Marina Marra aveva chiesto il rinvio a giudizio ad aprile 2023.
Indagati, oltreché a Santomauro, gli ex consiglieri di maggioranza Pasquale Bernardo (delega al bilancio), Umberto Matrone, Luciano Nicolella, Ermanno Taliercio, Aurelio Matrone, e i funzionari comunali Valerio Carlin, dimissionario responsabile dei Lavori Pubblici, Francesco Romagnoli responsabile area Patrimonio e Gestione Risorse per servizi e personale e Antonina Rodà responsabile settore finanziario. Abuso d’ufficio, abuso edilizio e falso in atto pubblico sono i reati di cui devono rispondere gli indagati per un procedimento partito dall’esposto di Modesto Sportiello, costituitosi parte civile al pari di tutti gli altri indagati. Dopo la decisione di indagare anche Sportiello, però, si è creata questa situazione insolita: tutti indagati e tutti parti civili.
Santomauro, che non è più sindaco da febbraio 2022 in seguito alle dimissioni di sei consiglieri comunali, e gli altri indagati, secondo le ipotesi investigative, avrebbero messo un pratica una serie di atti volti ad escludere Sportiello dalla gestione delle attività portuali derivanti dalla concessione. A fronte, peraltro, come esposto da Sportiello, di altri pontili gestiti da persone vicine a organi politici e amministrativi che non sarebbero stati toccati. Tra le accuse di Sportiello, ci sono anche opere edilizie senza autorizzazione che sarebbero riferibili a congiunti dell’ex Sindaco e che non sono state soggette ad alcuna sanzione.