ACQUACOLTURA, VILLA: “NON SI INDIETREGGIA NEANCHE DI UN MILLIMETRO”

Approvata oggi in Giunta regionale la Carta Vocazionale Acquacoltura delle zone di mare territoriale della Regione Lazio

“È di oggi la delibera di Giunta della Regione Lazio per “l’individuazione e mappatura delle zone di mare territoriali idonee e precluse all’esercizio dell’attività di acquacoltura”. Sono stati, finalmente, individuati gli specchi d’acqua idonei e non idonei per installare e/o rinnovare impianti di itticoltura e miticoltura, le cui vecchie concessioni sono scadute il 31 dicembre 2020.

Leggi anche:
ACQUACOLTURA NEL LAZIO: APPROVATA LA CARTA REGIONALE CON INDIVIDUAZIONE DELLE ZONE

Come prima riflessione, siamo soddisfatti che la delibera di oggi tenga in considerazione quanto in parte espresso nella Delibera n.116 del 19/02/2010, delibera che istituiva “l’Area Sensibile del Golfo di Gaeta e dei bacini drenanti”; in un primo momento, infatti, non era stata considerata, ma dopo l’intervento delle diverse Associazioni del territorio in materia ambientale, la delibera è entrata come corpo integrante dell’atto di indirizzo odierno.

Le aree, inoltre, in cui sarà possibile attuare attività di acquacoltura (Tav. B8 e Tav. C8) sono specchi d’acqua a quasi 4 km dalla costa. Ricordiamo che oggi gli impianti si trovano a molto meno di 2,5km dalla linea di costa. Questo consentirà di liberare l’area sensibile da allevamenti di pesci e cozze che l’hanno inquinata, deturpata, condizionando notevolmente la flora e la fauna, la biodiversità dell’habitat naturale e l’intera vita dell’ecosistema marino e costiero, oltre a pregiudicare le attività turistiche e sportive dell’intero tratto di costa che va da punta Stendardo al porticciolo romano di Gianola e in particolare, la costa di Vindicio.

Ora tocca ai comuni tenere in considerazione questa delibera,: infatti con la L.R. n.1/2020 si attribuisce ai comuni la funzione amministrativa concernente il “rilascio delle concessioni dei beni del demanio marittimo e di zone del mare territoriale”, pertanto oggi i comuni di Formia e Gaeta dovranno pretendere che chi vorrà rinnovata la propria concessione all’allevamento dovrà “traslocare” fuori dall’Area Sensibile, come prevede la delibera regionale odierna che è immediatamente eseguibile.

Oggi è possibile dimostrare concretamente la tanto decantata comprensorialita’ con un’azione corale dei due consigli comunali di Formia e Gaeta della delibera regionale e la sua immediata esecuzione. Pertanto, siamo a richiedere una convocazione urgente della commissione comunale in materia (demanio e ambiente) perché si attivi quanto prima:-l’ispezione degli impianti esistenti (come già prevedeva la delibera di giunta comunale n.346 del 30/11/2020)-la dislocazione di quelli che vogliono il rinnovo della concessione fuori l’area sensibile-l’ordinanza di smantellamento per coloro che non rispettano la delibera regionale. Ora non ci sono più scuse, ora bisogna agire perché la salvaguardia del mare, del nostro mare, è salvaguardare il futuro economico, sociale e ambientale della comunità”.

Lo scrive in una nota la consigliera comunale di Formia, Paola Villa.

Articolo precedente

ARRESTI A TERRACINA, I COMMENTI DELLA POLITICA LOCALE

Articolo successivo

DISABILITY MANAGER: L’ATTO DI INDIRIZZO APPROVATO DALLA GIUNTA COLETTA

Ultime da Politica