Violenza privata e atti persecutori nel Consorzio degli operatori del Centro Morbella: nel processo le minacce raccontate dai commercianti
Ascoltati davanti al Giudice monocratico del Tribunale di Latina Enrica Villani alcuni testimoni dell’accusa rappresentata dal Pm Marco Giancristofaro. Si tratta di diversi testimoni tra cui anche titolari di negozi e attività presso il centro commerciale del Centro Morbella. Si tratta di zio, cugino, padre e sorella della vittima, ossia Marco Cassandra, oltreché alla segretaria del Consorzio del Centro Morbella con la quale vi è stato un momento di attrito con l’avvocato difensore di Cassandra, Lorenzo Magnarelli. Secondo il legale, che si è riservato di trasmettere gli atti in Procura, la donna avrebbe resto una testimonianza reticente rispetto al quadro accusatorio.
Invece, gli altri testimoni hanno confermato in toto il clima che si sarebbe instaurato al Centro tra minacce e insulti perpetrate dall’imputato Vargas. Nel corso della prossima udienza, fissata per il 13 settembre, dovrebbe essere ascoltato un testimone della difesa di Cassandra, ossia uno psicologo che certificherebbe lo stato di ansia provocato nell’uomo dagli atti persecutori subiti.
Una storiaccia quella che sta emergendo in Tribunale che costituirebbe solo uno spaccato di un ben più ampio scenario, messo ai raggi X da Procura e Squadra Mobile di Latina, da dove emergerebbero ipotesi di reato di natura economico-finanziaria.
Vargas, di origine argentina, era stato rinviato a giudizio (e successivamente arrestato) accusato di atti persecutori e violenza privata nei confronti di Marco Cassandra, commerciante dello stesso centro, costretto a chiudere ben due negozi per il clima ostile che il direttore avrebbe creato nei suoi confronti.
Il 9 aprile 2021, la Squadra Mobile di Latina, che ha svolto le indagini, notificò proprio al 46enne Vargas un’ordinanza emessa dal Tribunale di Latina, che dispose la misura del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai prossimi congiunti di quest’ultima e ai luoghi abitualmente frequentati, con l’obbligo di mantenere una determinata distanza e con divieto di comunicare con qualsiasi mezzo con il medesimo.
E proprio questi divieti Vargas, difeso dagli avvocati Alessandro Farau e Enrico Cellini, avrebbe violato dal momento che, dopo denuncia documentata presentata dalla parte lesa, gli è stato notificato dai poliziotti della Squadra Mobile il provvedimento che aggravava la misura: il 46enne si trova ancora agli arresti domiciliari. Vargas, in seguito, avrebbe di nuovo minacciato e aggredito verbalmente il commerciante preso di mira e per tale ragione scattarono gli arresti.
La vicenda che ha portato al processo si origina nell’ambito dei rapporti interni al Consorzio relativo al Centro Morbella. Secondo quanto ipotizzato dagli investigatori della Squadra Mobile di Latina, le attività svolte da Cassandra, Legale rappresentante di Società consorziate, hanno costituito il movente delle condotte poste in essere a suo carico, successivamente confluite nel capo di imputazione dibattimentale, da Vargas, direttore del Centro Commerciale e facente parte del consiglio di amministrazione.
Le condotte considerate vessatorie e violente, secondo l’ipotesi d’accusa, sono state poste in essere dal mese di settembre del 2019 al mese di marzo del 2021 ed hanno cagionato al commerciante un perdurante e grave stato di ansia e di paura, ingenerando in lui uno stato di timore per la propria incolumità. Secondo l’accusa, l’uomo sarebbe stato costretto ad alterare le proprie abitudini di vita.