Il sociologo e giornalista Marco Omizzolo e la Presidente della Commissione regionale Cultura Gaia Pernarella si confrontano sul tema della criminalità organizzata in provincia di Latina
“La Quinta Mafia”, il libro cult del sociologo e giornalista Marco Omizzolo, arriva a Terracina sabato 30 aprile alle ore 18 presso l’Open Art Cafè di Viale Europa 218 C, dove l’autore e la Presidente della Commissione Cultura della Regione Lazio Gaia Pernarella si confronteranno sul tema del radicamento criminale in provincia di Latina.
“Quando ho avuto l’idea di organizzare l’incontro pubblico con Marco – spiega la consigliera Pernarella -, pensavo al silenzio e addirittura alle accuse con cui si è dovuto confrontare raccontando quello che succede nella nostra provincia: i rapporti tra le varie criminalità organizzate presenti, il caporalato, lo sfruttamento del lavoro. Un mondo fatto di silenzi dettati dalla paura, dall’indifferenza, dallo sconcerto, talvolta da una malcelata o, peggio, orgogliosa complicità. Portare il suo libro a Terracina ritengo sia il modo migliore che conosco per uscire da quel silenzio, tipico di alcuni paesaggi della nostra pianura pontina ma dove la Quinta Mafia ha trovato un habitat quasi naturale”
“Parlare, conoscere e ricordare i luoghi e i nomi come scrive Marco – prosegue Pernarella – per me è necessario e fondamentale, un servizio alle nuove generazioni che devono sapere chi sono, utilizzando le parole di Marco, “coloro che hanno confuso il dibattito democratico per offuscare la coscienza collettiva, affidando ai mafiosi e ai loro referenti politici il pericoloso passpartout per le istituzioni democratiche locali e nazionali”, uomini e donne in carne e ossa e che vivono tra noi”.
“Con Marco abbiamo scelto di realizzare questo appuntamento non come ci sembra ovvio per cercare visibilità, non da “professionista dell’antimafia” quali non siamo, semmai per tirare una linea tra chi riconosce i responsabili del degrado sociale culturale ed economico del nostro territorio e li contrasta e chi invece li nasconde, li nega o peggio ci fa affari insieme”, conclude la presidente della Commissione Cultura del Consiglio Regionale del Lazio.