ACQUALATINA E “25 PONTI”, LE AFFERMAZIONI DELL’INGEGNERE CHE FANNO DISCUTERE

Dopo la puntata andata in onda su “Mi Manda Rai Tre” a tema “gestione dell’acqua”, la consigliera comunale di Formia Paola Villa (Un’Altra Città e Movimento Cinque Stelle) risponde alle dichiarazioni rilasciate dall’ingegnere della Segreteria Tecnica Operativa dell’Ato 4 Umberto Bernola

La puntata del noto programma televisivo si concentrava sulla “dispersione idrica” in Italia (Trapani e la Sicilia) e, in particolare, nel Sud Pontino. Il dirigente dell’Ato4, ing. Umberto Bernola, collegato con lo studio di Rai Tre, nel corso del suo intervento ha affermato che i pozzi scavati da Acqualatina in località denominata  “25 ponti”, a Formia, sono quattro e hanno una portata totale di 100 litri/ secondo.

È su questa affermazione che Paola Villa, intervistata anche lei nel servizio televisivo realizzato da Frabrizio Bancale e trasmesso all’interno del programma, interviene. “Ricordiamo che il finanziamento pubblico (Presidenza Consiglio dei Ministri/ Protezione Civile) – spiega la consigliera ed ex Sindaco di Formia – preso dal gestore Acqualatina nel 2017 è di 880.000,00 euro per scavare sei pozzi e ognuno doveva garantire 100 litri/secondo per un totale di 600 litri/secondo”.

“La differenza di risultato – continua Villa -, quattro pozzi invece di sei e 100 litri al secondo invece che 600, fermo restando il totale di 880.000 euro impone una domanda senza possibilità di equivoci: forse qualcuno ha intascato soldi senza rispettare il progetto?
Secondo quanto dichiarato dall’ingegner Bernola i pozzi non emungono acqua salmastra con cuneo salino. Tuttavia, ricorda Villa, il Professore de “La Sapienza” Giuseppe Sappa, a maggio 2020, nella relazione conclusivo sul campo Pozzi “25 Ponti” – scrive testualmente: “Lo sfruttamento del campo Pozzi può costituire una importante riserva straordinaria, da utilizzare per limitati periodi di tempo e sotto attento monitoraggio; si possono, di fatto,  innescare processi di salinizzazione se l’acquifero venga sfruttato per periodi prolungati soprattutto durante  periodi estivi…”.

“Ma i pozzi – si domanda Villa – non erano stati progettati dopo la “crisi idrica” del 2017, periodo di importante siccità estiva? E perché ora ci dicono che non possono essere usati d’estate? Non va dimenticato inoltre che, a causa di una dispersione idrica del 70% circa (dato di Acqualatina), oggi di questi 100 litri/secondo nelle nostre case di acqua ne arriveranno, se va bene, solo 30 litri“.
“Ing. Bernola – continua Villa – premesso che lei rappresenta la parte pubblica di questo sistema di gestione, la documentazione sembra non confermare quanto da lei affermato in diretta nazionale, anzi la smentisce su tutta la linea“.

“Attendiamo spiegazioni pubbliche e ufficiali da parte del Presidente dell’Ato4, il sindaco Gerardo Stefanelli. Attendiamo anche che venga pubblicato il giudizio di idoneità dei pozzi da parte della Asl di Latina, come prevede la legge. La puntata la conclude – prosegue Villa – centrando pienamente il senso e i fatti, il giornalista Sergio Rizzo che afferma: “Il caso di Acqualatina è un caso che fa scuola. Il privato detiene il 49% e il pubblico è a totale “gestione politica”. È inutile girarci intorno, il presidente di Acqualatina per un periodo è stato un senatore della Repubblica in carica e quindi di che vogliamo parlare…”. Il chiaro riferimento è al Senatore Claudio Fazzone, presidente del gestore del servizio idrico Acqualatina Spa dal  2006 al 2010″.

“Ogni nostro commento – conclude Villa – sarebbe superfluo, veramente superfluo, affidandoci alla certezza che, parlando di acqua, la verità verrà a galla”.

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