CASO BAGNINI, RISPONDE L’AZIENDA SPECIALE DI TERRACINA

Carla Amici, direttore generale dell'Azienda Speciale di Terracina dal 2010

Caso bagnini a Terracina, il Direttore e il Consiglio di Amministrazione dell’Azienda Speciale Terracina scrivono una lettera aperta

“Siamo consapevoli che non sarà certo un nostro comunicato stampa a far cessare la macchina della denigrazione gratuita a volte ricercata, auspicata, e la questione spiagge ha rifocillato e rianimato  chi di questa azienda non ne ha mai compreso né il senso né il valore. Vogliamo partire proprio dal valore delle tante donne e uomini di cui è composta l’Azienda, che svolgono quotidianamente in  modo encomiabile e professionale il proprio lavoro, garantendo servizi di qualità apprezzati dalla famiglie, dagli utenti, dalle istituzioni territoriali, dal distretto socio- sanitario e dai tanti comuni limitrofi ed extra regionali che hanno preso a riferimento proprio questa Azienda Speciale. Si comprende il vuoto di argomenti e come non tuffarsi a capo fitto sulla vicenda delle spiagge  comparsa a grandi titoli sui giornali, che mi preme ripeterlo all’infinito, vede l’azienda come  parte lesa,  per la quale al momento in cui saranno certificate ed acclarate le responsabilità ed i profili penali si costituirà parte civile.

L’Azienda Speciale è una risorsa del Territorio, è uno strumento di gestione valorizzato dall’Amministrazione Comunale che trasferisce risorse economiche per erogare servizi alla comunità, che ne approva in consiglio comunale, gli atti fondamentali : Bilancio di Previsione, Bilancio consuntivo e piano programma, nel rispetto dei principi di efficacia, economicità ed efficienza, finalizzati al raggiungimento del pareggio di bilancio. Nel mese di giugno l’Azienda viene interessata per gestire le spiagge comunali concessionate a stabilimenti balneari solo per la stagione balneare 2021. Essendo un ente di gestione e di immedesimazione amministrativa con l’Amministrazione Comunale,  mettersi a disposizione è un dovere istituzionale oltre che statutario.

La storia della gestione, con fantasiose ricostruzioni di sigilli e sequestri mai avvenuti in Azienda, di presunte opacità e torbitosità sono smentite dai fatti concludenti   e dagli atti certi e comprovati. Su mandato della Procura di Latina, la Capitaneria di Porto , ha chiesto ed ottenuto nello stesso giorno in cui si è presentata  nella sede dell’Azienda tutta la documentazione necessaria , non sequestata, ma rilasciata in copia, ai fini delle indagine avviate. Prima della Procura, Ispettorato del Lavoro aveva ottenuto  in modo analogo tutta la documentazione richiesta e necessaria. Gli esposti, ,i solleciti agli esposti commissionati e attenzionati sono all’ordine del giorno, ed hanno una stessa matrice. Lo stesso avvenne anche nel 2011 quando anche in quell’occasione l’Azienda fu chiamata a gestire gli arenili comunali, il  primo salvataggio collettivo auspicato e approvato a suo tempo dalla Capitaneria di Porto sotto la Guida del Comandante Denaro, che vide la partecipazione ad un patto condiviso dell’Azienda con alcuni stabilimenti balneari per garantire l’assistenza bagnanti su tratto di spiaggia molto ampio. Anche allora gli stessi personaggi hanno denigrato,  accusato, inveito, violentato  l’Azienda Speciale. La storia dimostra con sentenze alla mano che  ben 7 diversi  giudici del lavoro,  su 18 cause di lavoro indotte ed accompagnate per mano, hanno dato ragione all’operato e alla correttezza  degli atti e contratti assunti dell’Azienda Speciale. 

 Ritendo il lavoro delle Istituzioni preposte ai controlli , non solo utile ma necessario alla dimostrazione di fatti e circostanze, responsabilità, nella piena convinzione che questa Azienda ha agito da sempre nel rispetto delle regole e della legalità, valori non barattabili, è da sempre fiduciosa nell’azione della magistratura e delle forze dell’ordine che porteranno ancora una volta alla luce la verità dei fatti.

Le calunnie, le falsità troveranno il tempo del silenzio e dell’oblio di chi in maniera ossessiva discetta di norme, di diritto, di sentenze senza averne né competenza né strumenti.

Le tante mail di grande apprezzamento ricevute dall’azienda da parte di chi ha usufruito delle spiagge nella stagione trascorsa, dimostrano non solo la bontà della scelta dell’Amministrazione, ma la necessità che le spiagge, come titolava il nostro progetto “ Spiaggia Si-Cura” tornino ad avere  avere una umanizzazione della gestione a vantaggio delle persone e non del profitto smisurato.

Nel merito della questione spiagge, i contratti sottoscritti, le verifiche effettuate, i documenti ricevuti seguono l’iter amministrativo previsto dalle norme. Si parla di documentazione falsa, di datore di lavoro che non conosce i propri dipendenti e per i quali stacca assegni dal proprio conto corrente  bonifica stipendi dal proprio conto aziendale. Rapporti di lavoro disconosciuti  ed imputati ad altra ditta che non ha alcun rapporto con l’Azienda, materia oggetto di indagine approfondita, mentre si sparano già sentenze e proclami sostituendosi di fatto ai giudici chiamati ad accertare la Verità. 

“Verità, questa sconosciuta, tutti sanno che esisti e nessuno vuole udirti, metti paura, fai spavento e nessuno con te vuole perdere il suo tempo. Vaghi d’anima in anima, di persona in persona per trovar chi a gran voce finalmente ti dia parola. Ma tutti scappano, fuggono davanti a te, perchè nessuno è capace di guadare dentro di sè. E quando incontri qualcuno che con forza ti vuole accettare, sai che l’astio e l’invidia quest’anima intorno a sè dovrà sopportare.”

E mentre si susseguono sui social improvvisi giustizieri, L’Azienda unitamente al Consiglio di Amministrazione, ha continuato ad avere rispetto degli inquirenti che stanno svolgendo in maniera puntuale le indagini, non ha fino ad oggi commentato né tanto meno risposto agli insulti seriali, ha però fatto una cosa importante, che forse interessa poco, si è attivata con l’Amministrazione per richiedere e presentare la domanda di  finanziamento per € 1.825,000,00 a valere sull’Avviso del Ministero del Lavoro  e delle Politiche Sociali nell’ ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Missione 5 “Inclusione e coesione”,  per la misura -Servizi sociali, disabilità e marginalità sociale” – Sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione dell’istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti e  Percorsi di autonomia per persone con disabilità.

È questa la storia che ci piace raccontare ed affrontare con la comunità, perché anche chi percorre il sentiero della menzogna per scelta di vita, non è poi più in grado di ritrovare le sue tracce, finendo col perdere di vista il perché della bugia iniziale”.

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