Operazione “Aleppo II”: chiesta la condanna per un personaggio molto noto del sud pontino, Giuseppe ‘O Marocchino D’Alterio
A marzo 2020, furono eseguite 5 misure cautelari, più il sequestro preventivo delle quote di due società che operano nell’ambito del M.O.F. – Mercato Ortofrutticolo di Fondi. Si trattava dell’operazione del Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina denominata “Aleppo II”, ossia il proseguimento, se non la fotocopia, dell’operazione Aleppo che nel settembre 2018 portò a 8 misure cautelari e al sequestro della Suprema srl, la società nella disponibilità dei D’Alterio.
Al Mercato ortofrutticolo di Fondi non era cambiato niente: ecco perché gli investigatori avevano continuato a monitorare la situazione. Al cento dell’attenzione investigativa sempre i D’Alterio, seppur con altri componenti della famiglia di stanza nel sud pontino. Tuttavia il minimo comun denominatore era sempre lui: Giuseppe ‘O Marocchino D’Alterio, l’uomo coinvolto in più operazioni investigative, tra cui, per l’appunto, Aleppo, quella molto nota e lontana nel tempo, volta al narcotraffico, e denominata “Lazial Fresco”, di oltre dieci anni fa e l’ultima, eseguita a settembre 2021, denominata “Octopus” che fece emergere minacce mafiose presso il mercato di Latina.
L’Arma dei Carabinieri, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, in particolare delle sostitute procuratrici Barbara Zuin e Luigia Spinelli (Procura di Roma), aveva così proseguito la propria azione di contrasto nei confronti di un gruppo criminale operante nell’ambito del M.O.F., il Mercato Ortofrutticolo di Fondi, il notissimo e importantissimo snodo commerciale della provincia pontina con un significativo ruolo distributivo a livello nazionale.
Grave l’accusa di cui doveva rispondere in Tribunale, a Latina, ‘O Marocchino: estorsione ed illecita concorrenza con minaccia o violenza, commessi con l’aggravante del metodo mafioso.
Le indagini consentirono di accertare che il gruppo famigliare capeggiato da Giuseppe D’Alterio, alias “Peppe o’ Marocchino”, a seguito del sequestro preventivo de “La Suprema srl”, ditta precedentemente utilizzata per imporre un regime monopolistico nei trasporti del M.O.F., aveva avviato una campagna minatoria tesa ad estromettere dal mercato la predetta ditta in amministrazione giudiziaria, ostacolandone l’attività imprenditoriale e minacciando gli autotrasportatori che entravano in rapporti commerciali con l’amministratore giudiziario, Massimo Elesio Giordano. L’uomo è parte offesa e costituito parte civile nel processo.
Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, infatti, benché il custode giudiziario avesse tentato di fare operare la “La Suprema srl”, dopo le misure di Aleppo I, i dipendenti della stessa si erano licenziati addirittura il giorno dopo che la società era stata posta in amministrazione giudiziaria. Inoltre, il custode aveva cercato di coinvolgere un’altra ditta, la Trans-Logistica Marzocchi Srl, la quale però fu anch’essa intimidita e sottoposta alle richieste estorsive con una quota da versare per ogni pedana e viaggio da intraprendere dal Mof di Fondi. Un mese dopo dall’affidamento dell’incarico, da parte del custode giudiziario, la ditta si ritirò.
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Oggi 22 febbraio, il Pm Spinelli ha iniziato e concluso la sua requisitoria chiedendo per D’Alterio, di cui ha tratteggiato il profilo criminale, la condanna a 7 anni di reclusione. Il Tribunale, presieduto dal giudice Gian Luca Soana, ha rinviato l’udienza al 6 aprile 2022. In quella data, dopo l’arringa della difesa, dovrebbe essere pronunciata la sentenza per D’Alterio.