ESTORSIONI NEL MONDO DEL LAVORO: CONDANNATO IMPRENDITORE DI FONDI

Tribunale-di-Latina

Estorsione ai dipendenti di lavoro: è stato condannato a cinque anni e dieci mesi di reclusione l’imprenditore di Fondi

Condanna rilevante per l’imprenditore di Fondi attivo nel commercio all’ingrosso di prodotti petroliferi Gianfranco Riccardi, che doveva rispondere di estorsione nei confronti di alcuni dipendenti che secondo l’accusa erano stati pesantemente minacciati. L’imprenditore, difeso dagli avvocati Mastrobattista e Colosimo, è stato condannato presso il Tribunale di Latina. A emettere la sentenza il Collegio presieduto dal Giudice Gian Luca Soana che ha aumentato di due mesi la pena rispetto alla richiesta del Pm Marco Giancristofaro.

L’indagine, coordinata dall’allora sostituto procuratore di Latina Luigia Spinelli e condotte dalla Fiamme Gialle di Fondi, scaturì in un’ordinanza di misura cautelare personale nei confronti di Riccardi.

Le Fiamme Gialle di Fondi – come spiegava una nota della Guardia di Finanza – avevano riscontrato che nel periodo compreso tra il 2013-2017, l’imprenditore avrebbe indotto sistematicamente tre dipendenti della società, con l’implicita prospettiva di licenziamento, ad accettare gravose condizioni di lavoro, come, ad esempio, prestare la propria attività lavorativa per otto-dieci ore al giorno a fronte di un contratto part-time in base al quale gli venivano retribuiti la metà delle ore prestate o, ancora, dover accusare proprie colleghe per addebitare ingiustamente loro gravi mancanze sul luogo del lavoro.

Gli stessi dipendenti sarebbero stati indotti a rinunciare alla 13^ e 14^ mensilità nonché alla retribuzione di ferie e permessi e alla mancata corresponsione degli assegni familiari, degli 80 euro mensili introdotti dal D.L. 66/14 (meglio noto come “bonus Renzi”) e dei crediti d’imposta spettanti dalla liquidazione Irpef. Emblematico il caso di un dipendente – spiegava sempre la nota – il quale risulta avere prestato la propria attività lavorativa ininterrottamente per circa 4 anni senza godere dei previsti giorni di ferie e riposi settimanali. Due dei tre dipendenti vittime sarebbero poi stati comunque licenziati dall’imprenditore mentre il terzo in precedenza si era licenziato.

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