ESTORSIONI IN CARCERE: IN ARRESTO ANCHE LA NIPOTE DI BARBIERI

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Carcere di Latina

Latina: entra in caserma in monopattino ed esce in “gazzella”. Arrestata la nipote di Renato Barbieri, indagata per il caso delle estorsioni all’interno del carcere del Latina. Invitata dai Carabinieri per una notifica, non sospettava che si trattava di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere 

I militari del Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina, insieme a quelli della Stazione di Pontinia e al personale del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria di Roma, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Mario La Rosa, su richiesta del Sostituto Procuratore Andrea D’Angeli, nei confronti di una persona ritenuta responsabile dei reati di estorsione continuata in concorso

L’operazione di polizia è il frutto di una ormai consolidata collaborazione fra Polizia Penitenziaria ed Arma dei Carabinieri voluta dal Comandante Provinciale di Latina, Colonnello Lorenzo D’Aloia, ed il Direttore del Carcere di Latina, Nadia Fontana, che si sono avvalsi della collaborazione dei rispettivi organi investigativi.

Nello specifico, l’odierno arresto di Veronica Anzovino, latinense classe 1987, già nota ai militari, chiude il cerchio delle estorsioni intracarcerarie, per le quali già lo scorso 17 novembre vennero tratte in arresto altre due persone: Renato e Roberta Barbieri, rispettivamente fratello e sorella. Roberta Barbieri non è più agli arresti domiciliari per via della decisione del giudice competente.

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Proprio le dichiarazioni rese da quest’ultimi nel corso degli interrogatori di garanzia hanno permesso di definire un quadro indiziario già grave a carico dell’odierna arrestata, che ha portato all’esecuzione della odierna misura cautelare degli arresti domiciliari.

Renato Barbieri

Le indagini hanno infatti permesso di appurare come anche la donna fosse stata il trait d’union tra il carcere, dove si trovava ristretto lo zio Renato Barbieri, e l’esterno, dove fungeva da emissaria del parente ristretto, tanto da essere stata l’unica, in un lungo arco temporale, ad accedere in carcere per far visita al detenuto, anche per definire i piani criminali già concordati: sarebbe stata lei, infatti, a gestire i proventi dell’estorsione posta in essere all’interno del Carcere di Latina da Barbieri.

Quest’ultimo, considerato l’organizzatore dell’attività illecita, per impartire le disposizioni all’esterno si avvaleva di un microtelefono cellulare – un Jelly Pro – completo di un caricabatterie artigianaleillegalmente detenuti nella cella e sottoposti a sequestro lo scorso 3 settembre, a seguito di un blitz della Polizia Penitenziaria  di Latina, in pregiudizio di un detenuto complice (Stefano Berto), anche lui indagato così come la nipote di Barbieri, Veronica Anzovino alla quale Barbieri, per telefono, diceva: “oh mi raccomando continuiamo come avevamo detto…non li mettere in mano a tua madre eh”.

La Anzovino, recatasi presso la Stazione Carabinieri di Pontinia per la notifica del provvedimento di carcerazione a bordo di un monopattino elettrico, espletate le formalità di rito, è stata tradotta, stavolta a bordo della “gazzella” dell’Arma, presso la propria abitazione, in regime degli arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria pontina.

Nella medesima operazione, anche la moglie di Barbieri, Alessia Gargiulo, è stata tratta in arresto  in flagranza del reato di estorsione lo scorso 1 settembre, venendo trovata, al termine di un servizio di pedinamento a seguito del quale era stata documentata la consegna di denaro contante fra la moglie della vittima e la predetta, in possesso della somma contante di 950 euro provento dell’attività estorsiva. “Sbrigati sennò mi attrippano di mazzate” – diceva la vittima di estorsioni ai famigliari per sollecitarli a pagare quanto richiesto dal suo estorsore in cella.

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