Solito scontro tra Rida ed Enti locali: la crisi si sarebbe risolta dopo un vertice in Prefettura a Roma alla presenza del patron Fabio Altissimi
Crisi allontanata, chissà per quanto. Ieri pomeriggio 15 ottobre, in un incontro convocato dalla Prefettura di Roma, si sono seduti al tavolo il Prefetto capitolino, quello di Latina, il neo Presidente della Provincia di Latina Domenico Vulcano e l’amministratore di Rida Ambiente.
Leggi anche:
RIDA CHIUDE IMPIANTO TMB, REGIONE DIFFIDA: È IL SOLITO SCONTRO TRA ENTI E PRIVATO. A SOCCOMBERE I CITTADINI
La società che gestisce l’impianto Tmb ad Aprilia aveva avvertito in settimana un prossimo stop – stabilito nella data di oggi 16 ottobre – alla lavorazione del rifiuto indifferenziato che 54 Comuni del Lazio, tra cui 33 pontini, conferiscono in base a contratti stipulati e fior di milioni di euro.
La motivazione di Rda Ambiente, dopo la pausa di conferimento attuata tra la seconda metà di luglio e gli inizi di agosto, è che non ci sarebbero più sbocchi dove portare lo scarto di lavorazione. Tradotto: nessuna più discarica di prossimità territoriale disponibile. Dietro l’ennesimo braccio di ferro tra privato e pubblico, anche la discarica che la Paguro srl, società controllata da Rida, vorrebbe realizzare all’ex cava di La Cogna ad Aprilia e bloccata da una conferenza dei servizi e dai ricorsi al Tar.
Ad ogni modo, in seno al vertice tenutosi ieri a Roma, Rida ha revocato il suo proposito di bloccare i conferimenti da sabato 16 ottobre e la crisi è rientrata. Per ora non molto trapela, poiché non si conoscono di preciso i motivi di tale ripensamento. Difficile credere sia stata una moral suasion andata in porto da parte dei vertici istituzionali né tantomeno da parte della Regione Lazio che ha sferzato ancor di più il privato sostenendo di non accettare ricatti.
Fatto sta che ancora una volta il sistema dei rifiuti laziale – ma si potrebbe allargare il campo all’intera Italia – dimostra di non funzionare laddove il pubblico è in costante ansia e preoccupazione e il privato può dettare legittimamente i tempi facendosi forza delle inefficienze del medesimo pubblico. Se, infatti, dopo circa un biennio, Latina e provincia non hanno ancora individuato un punto di approdo ai rifiuti e agli scarti di lavorazione, la responsabilità non può essere individuata sempre nel privato visto come il satrapo di turno.
La classe politica batta un colpo, anche quella che sarà eletta dal prossimo lunedì 18 ottobre a Cisterna, Latina, Formia e Sezze.