A processo l’automobilista che ha travolto la moto di Lorenzo Battistini causandone la morte, a marzo 2019, sull’Appia all’altezza del Comune di Pontinia. Prima udienza: 16 maggio 2022
Dopo l’udienza eliminare di giovedì 16 settembre, la Procura di Latina ha ottenuto il rinvio a giudizio per la trentottenne accusata di aver concausato l’incidente fatale al giovane di Velletri.
Dovranno aspettare ancora otto, lunghi mesi – si legge in una nota della difesa – ma ora i familiari di Lorenzo Battistini hanno una fondamentale certezza: l’automobilista accusata di aver causato il decesso, a soli 27 anni, del loro caro e il ferimento della sua fidanzata e coetanea, Giada, sarà processata per omicidio stradale. Al termine dell’udienza preliminare tenutasi (finalmente) giovedì 16 settembre 2021, in Tribunale a Latina, avanti il Gip dott. Mario La Rosa, riscontrando la richiesta della Procura, l’imputata, E. B., 38 anni, di Sabaudia, è stata rinviata a giudizio e dovrà comparire davanti al giudice monocratico dott.ssa Beatrice Bernabei il 16 maggio 2022, alle ore 9.
La tragedia si è consumata il 3 marzo 2019, ormai più di un anno e mezzo fa, alle 15.40 sulla Statale 7 Appia all’incrocio con via Magliara 53, nel territorio comunale di Pontinia. L’imputata, alla guida di un’Opel Corsa con a bordo un altro passeggero, stava percorrendo la SS7 con direzione Terracina-Latina quando, giunta in prossimità dell’incrocio con la Sp via Magliara 53, si è apprestata a svoltare a sinistra verso Sabaudia invadendo parzialmente la corsia opposta di marcia, non avvedendosi che alle sue spalle stava sopraggiungendo, nella sua stessa direzione, la motocicletta condotta dal ventisettenne di Velletri, e con in sella la fidanzata, e urtandola violentemente.
In seguito allo scontro tra la fiancata sinistra della vettura e la parte anteriore destra della Yamaha i due centauri, che pure indossavano regolarmente il casco, sono stati disarcionati dalla moto rovinando sull’asfalto e Lorenzo ha avuto l’ulteriore sventura di impattare con il capo contro il guardrail riportando, oltre agli altri politraumatismi, un trauma cranico fatale: nonostante tutti i tentativi di rianimazione da parte dei sanitari, è spirato poco dopo. Si è invece miracolosamente salvata Giada, ma a caro prezzo: trasportata in condizioni disperate in elisoccorso all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, la giovane è rimasta per giorni in Rianimazione in prognosi riservata, ha riportato innumerevoli fratture e lesioni agli organi interni per una prognosi superiore ai 90 giorni e gli è residuata un’importante invalidità permanente.
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I familiari di Battistini, per essere assistiti, fare piena luce sui fatti e ottenere giustizia, attraverso il responsabile della sede di Roma, Angelo Novelli, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che con i suoi esperti ha subito rilevato le responsabilità dell’automobilista nella causazione del sinistro, per quanto non esclusive. Il fatto che in quel punto il sorpasso fosse vietato per la presenza della linea continua di mezzeria non fa comunque venir meno le colpe della controparte, perché il Codice della strada impone sempre a chi svolta a sinistra di guardare negli specchietti retrovisori, che non sono un optional, e di assicurarsi di poterlo fare in sicurezza, senza pericolo anche per chi sopraggiunge da dietro.
Conclusioni cui è giunto anche il Publico Ministero dott. Valerio De Luca, titolare del procedimento penale per il reato di omicidio stradale aperto all’indomani della tragedia a carico dell’automobilista, sulla base in primis dell’accurato fascicolo prodotto dalla Polizia Stradale di Latina.
Al temine delle indagini preliminari il Sostituto Procuratore ha dunque chiesto il rinvio a giudizio per la trentottenne di Sabaudia imputandole il fatto, una volta giunta all’incrocio e essersi apprestata a girare a sinistra, “di essersi spostata nella corsia opposta al senso di marcia e di aver anticipato la manovra di svolta senza posizionarsi all’asse della carreggiata ed eseguirla in prossimità del centro dell’intersezione, in violazione dell’art. 154 co. III, lettera b) del Codice della Strada, costituendo così intralcio per il motociclo che sopraggiungeva con la medesima direzione. Con la circostanza aggravante di aver provocato la morte di una persona e lesioni personali a un’altra”, per quanto con l’attenuante del concorso di colpa della vittima.Richiesta formulata già nel febbraio 2020 e oggi finalmente riscontrata,dopo diversi rinvii dell’udienza preliminare, con la fissazione della prima udienza del processo.
I congiunti di Battistini, attraverso il lavoro di Studio3A, sono già stati risarciti dalla compagnia di assicurazione di controparte per la terribile perdita patita, ma ora si aspettano una risposta dalla giustizia penale, anche per chiudere quanto meno il doloroso capitolo giudiziario di una “ferita” che purtroppo non si rimarginerà mai.