Narcotraffico da Latina in Sicilia: dopo Pietro Canori, escono dal carcere anche i due corrieri pontini Stefano Carocci (38 anni) di Latina e Alessio Antonacci (43 anni) nato a Sezze ma di Latina
Il Tribunale del Riesame di Palermo ha concesso la misura più lieve degli arresti domiciliari anche ai due uomini, considerati dalla complessa inchiesta coordinata dalla DDA sicula due corrieri della droga per conto di un gruppo in affari con Cosa Nostra.
A Carocci e Antonacci, definiti come referenti nel pontino del Gruppo Guida di Partinico, con la funzione di approvvigionatori di cocaina dal basso Lazio, vengono contestati due episodi: per Antonacci, in data 24 gennaio 2019, e per Carocci, in data, 21 febbraio 2019, i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Latina sequestrarono, in due distinte operazioni, la somma di denaro contante di 145mila euro e 125mila euro.
La cocaina arrivava in Sicilia in ragione di un accordo dei clan siciliani con la camorra del clan Visiello di Torre Annunziata. “Entrambi – si legge nell’ordinanza – legati al medesimo circuito relazionale. L’attività tecnica dimostrava tra l’altro come i due corrieri di chiare origini laziali avessero effettuato una pluralità di viaggi per conto di Gioacchino Guida, 44enne di Palermo, trasportando e movimentando, in un arco temporale determinato ma esteso, ingenti flussi di cocaina sulla tratta Latina o territori circostanti, in cambio di denaro provento dello spaccio”.
Peraltro, in un’episodio che non rientra nell’inchiesta siciliana di Dia e Carabinieri, Stefano Carocci fu fermato dalla sezione Radiomobile della Compagnia dei Carabinieri di Latina, presso il capoluogo, nel giugno 2020, insieme a Pietro Finocchiaro e un’altra giovane, con alcune armi. I tre stavano trasportando pistole cariche e per tale episodio Finocchiaro, citato anche dai collaboratori di giustizia pontini Riccardo e Pugliese, ha già subito una condanna a 3 anni di reclusione. Carocci verrà processato il prossimo 28 settembre.
Sia a Canori che a Carocci e Antonacci veniva contestata l’associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di droga e il concorso esterno nell’associazione mafiosa, avendo rifornito di stupefacente due delle cinque organizzazioni criminali smantellate dalla DDA palermitana. Una maxi inchiesta ((sono due le operazioni denominate rispettivamente “Gordio” e “Pars Iniqua”) che svelato i traffici di droga della ‘ndrangheta dei Pesce di Rosarno e alcune cosche legate a Cosa Nostra tra cui quella dei cosiddetti “Fardazza”/Vitale” di Partinico.