LICENZIAMENTI CORDEN, CISL: “CASSA INTEGRAZIONE POTEVA ESSERE ALLUNGATA”

corden_pharma

Il segretario generale della Cisl Elisa Bandini scrive ai lavoratori della Corden dopo la procedura di licenziamento ufficializzata dall’azienda di Sermoneta

Sono 82 il numero di lavoratori coinvolti con diverse professionalità, 7 di questi appartengono alla piattaforma ecologica. Questa è stata la comunicazione fornita ieri dall’amministratore delegato di Corden Pharma Spa Filippo Rolando a sindacati, Regione e Confindustria.

Leggi anche:
CORDEN PHARMA: SARANNO 82 I LICENZIAMENTI DALL’AZIENDA DI SERMONETA

“La sospensione della cassa integrazione straordinaria per effetto della Cigo con causale COVID 19 di questi mesi, ha sospeso nel limbo una trattativa molto lunga che ha radici profonde – spiega Bandini – ad oggi, benché il quadro normativo vigente offriva all’azienda un’ulteriore possibilità di allungare la cassa integrazione di altre 9 settimane, la decisione è stata comunque di procedere con i licenziamenti. Le motivazioni date al tavolo sono state diverse ma principalmente è emersa l’impossibilità di continuare a sostenere oltre dei costi per il sito che rischierebbero di mettere in discussione la tenuta del piano concordatario a discapito, a quel punto, dell’intera forza lavoro”.

“Sapevamo da tempo – continua il Segretario Generale – che l’impatto sarebbe stato importante e che l’appuntamento con questa complessa vertenza era solo rimandato a causa dell’emergenza sanitaria in corso. La Corden sorge nel cuore del nostro territorio e per anni ha dato lavoro e ricchezza alla nostra comunità ed è dovere nostro, come parti sociali delle Istituzioni e della stessa Corden, condividere in tutte le sedi opportune i giusti percorsi per tutelare al massimo i livelli occupazionali e nello stesso tempo perseguire la sostenibilità del sito. Molto è stato fatto in questi anni per condurre questa società in una condizione di equilibrio, infatti anche in questi mesi di pandemia ci siamo seduti al tavolo di trattativa per gestire l’esternalizzazione della piattaforma ecologica, una procedura ancora in essere che sta presentando una serie di criticità di carattere amministrativo ancora in corso di risoluzione e che se non troveranno sbocchi positivi metteranno a rischio 7 posti di lavoro”.

“La situazione attuale purtroppo è più complessa rispetto al passato – conclude – perché sebbene l’azienda ha ottenuto l’omologa del concordato e ha scongiurato il fallimento, l’emergenza sanitaria ed il conseguenziale allungamento della cassa integrazione ha ulteriormente aggravato la situazione finanziaria della società la quale ribatte questo trend negativo confermando che si tratta di esuberi strutturali. Come parti sociali in passato, per tutelare l’occupazione abbiamo lasciato al tavolo pezzi di salario importanti frutto di anni di duro lavoro ed ora sarà necessario proseguire il dialogo per arrivare a porre le condizioni migliori per condurre quest’azienda finalmente nella condizione di proseguire il cammino di sviluppo che tutti ci aspettiamo; la trattativa è appena ripresa e ci aspettiamo che venga definita non solo la situazione del costo del lavoro e dunque la gestione degli esuberi, ma anche una strategia chiara per mantenere l’attività produttiva”.

Articolo precedente

GAETA, “UNA CITTÀ SOMMERSA DA CEMENTO E INCHIESTE”. SALONE E ZAZZARO: ECCO PERCHÈ MITRANO HA FALLITO

Articolo successivo

SEZZE: UN NUOVO STORE DA 600 MQ

Ultime da Cronaca