Detenzione e spaccio di droga: condannato a 4 anni di reclusione Cristian Battello, il 33enne di Aprilia ritenuto dall’Antimafia affiliato al Clan Travali
È stato coinvolto nel processo Don’t Touch dove è stato condannato con sentenza passata in giudicato a oltre due anni. Un’altra condanna, “Schizzo”, questo è il suo soprannome, l’aveva subita a ottobre 2019 in seguito alle minacce proferite contro i Carabinieri, anche immortalate in un video divenuto piuttosto noto.
Già gravato da un ulteriore condanna per una gambizzazione, Battello è stato arrestato di nuovo, lo scorso febbraio, nell’operazione della Squadra Mobile di Latina, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, denominata Reset. Per tale inchiesta, Battello è indagato per associazione mafiosa come affiliato al Clan Travali. Considerato un loro referente ad Aprilia.
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La mattina del 17 febbraio, quando gli agenti della Squadra Mobile procedettero agli arresti scaturiti dall’ordinanza “Reset”, trovarono in casa di Battello circa 45 grammi di cocaina. Anzi, fu proprio Schizzo ad ammettere di essere un assuntore abituale.
Una supposta dipendenza dalla droga che non lo ha salvato dall’ennesimo processo che lo ha visto condannare, oggi 25 giugno, a 4 anni di reclusione dal Giudice per l’udienza preliminare Pierpaolo Bortone.
Per Battello, giudicato col rito abbreviato, il pm Giuseppe Miliano aveva chiesto il doppio della pena: 8 anni.
Ennesima tegola per uno dei referenti del Clan Travali che, secondo investigatori, processi e risultanze dei collaboratori di giustizia, ha partecipato insieme al sodalizio di origine nomade a ritorsioni e spaccio di droga.