BORGO MONTELLO: VIA LIBERA AL FOTOVOLTAICO IN DISCARICA. COMUNE DI LATINA NON RISPONDE SU USI CIVICI

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Impianto fotovoltaico nella discarica di Borgo Montello: la Provincia di Latina dà seguito al progetto di Indeco, conclusa positivamente la conferenza dei servizi

Si chiamava, per esteso, “Progetto di variante non sostanziale dell’intervento già autorizzato per la protezione delle sponde dei bacini di discarica in post-gestione “S4-S5-S6” (ndr: come sono denominati gli invasi gestiti da Indeco) e valorizzazione energetica del sito mediante impianto fotovoltaico a pannelli piani“. Due progetti in uno che si inserivano nella “discarica controllata per rifiuti non pericolosi di Borgo Montello“.

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Ora, la Provincia, con una determinazione del Settore Ecologia e Tutela del Territorio firmata dal Dirigente Antonio Nardone e datata 17 giugno, certifica la conclusione positiva della conferenza dei servizi per un impianto fotovoltaico a terra e relative opere e infrastrutture connesse alla rete e-distribuzione per una potenza nominale di 510,51 Kwp (kilowatt picco). L’impianto verrà realizzato sulle sponde dei bacini S4, S5 e S6 della discarica di Borgo Montello in via Monfalcone.

La richiesta per la costruzione dell’impianto è stata presentata il 9 giugno 2020 dall’amministratore della società Indeco srl, Giorgio Cardona.
Come noto, la Indeco gestisce l’impianto in discarica in ragione dell’autorizzazione integrata ambientale facente riferimento alla determina del 9 settembre 2004 (ad aprile 2007, tramite Decreto Commissariale, la società Ind.eco s.r.l. ebbe in gestione l’impianto di discarica a Borgo Montello),

È stata la Regione Lazio a disporre l’aggiornamento di quell’autorizzazione tramite una determina dell’aprile 2018 firmata dall’allora Direttore dell’Area Rifiuti Flamina Tosini, incappata a marzo 2021 nell’inchiesta che ha coinvolto lei e l’imprenditore di rifiuti ed editoria Valter Lozza.

E sempre la Regione, a novembre 2020, ha rilasciato la “presa d’atto” per il progetto definitivo al fine della modifica del sistema di ancoraggio dei pannelli fotovoltaici.

A gennaio scorso, la Provincia di Latina ha indetto la Conferenza dei servizi decisoria invitando tutti gli Enti interessati al rilascio di pareri e nulla osta volti alla realizzazione del nuovo impianto fotovoltaico. Dopo l’integrazione documentale da parte di Indeco, la Conferenza dei servizi è entrata nel vivo. La Provincia, e indirettamente la Regione, quindi, ha chiesto al Comune di Latina un’attestazione per la presa d’atto dell’assenza di usi civici sui terreni interessati dai pannelli fotovoltaici. Con un’avvertenza: nel caso di mancato riscontro da parte dell’Ente di Piazza del Popolo la perizia di parte si sarebbe ritenuta acquisita positivamente.

Indeco, ad aprile scorso, ha presentato, infatti, la richiesta di rilascio di tale attestazione per la presa d’atto di assenza di usi civici poiché è la Regione ad aver specificato che tocca al Comune certificare la natura giuridica dei terreni.

L’esito della conferenza dei servizi, parallelamente all’istruttoria tecnico-amministrativa del responsabile del procedimento favorevole al rilascio dell’autorizzazione, è stato positivo per Indeco.

La direzione urbanistica della Regione, in sede di conferenza dei servizi, ha ritenuto non dover esprimersi rispetto agli aspetti paesaggistici e, per l’appunto, urbanistici. La Direzione del Ciclo Rifiuti ha riconfermato la modifica non sostanziale firmata da Tosini nell’aprile 2018. Non pervenuti pareri da Arpa Lazio, Ministero Beni Culturali, Asl di Latina, E-Distribuzione Spa e Ufficio delle Dogane.

E il Comune di Latina? Non pervenuto anch’esso. E sì che la sua attestazione sugli usi civici era considerata dirimente. Come si legge dalla determina provinciale del 17 giugno passato: “il Comune di Latina non risulta aver dato esito alla richiesta del Proponente di “attestazione comunale” per la Presa d’Atto dell’assenza di usi civici sui terreni interessati dall’impianto fotovoltaico, come richiesta dalla “direzione Regionale Agricoltura, Promozione della Filiera e della cultura del Cibo, Caccia e Pesca, Foreste – Area legislativa Usi Civici. Pertanto – secondo norma – tale “attestazione comunale”, come dal Relazione peritale, si intende acquisita positivamente“.

Dunque, nessun dissenso qualificato da parte di alcun Ente e conclusione positiva della conferenza dei servizi adottata. Via libera all’impianto fotovoltaico nella discarica di Borgo Montello.

L’installazione dei pannelli fotovoltaici – viene sottolineato in uno degli allegati alla determina provinciale – è consentita in zona agricola a condizione che le trasformazioni non interessino la fascia di rispetto stradale. Pertanto, dovranno restare libere le particelle ove è, eventualmente, presente il vincolo di non edificazione per rispetto stradale. Inoltre, le autorità competenti al rilascio dei titoli autorizzativi per gli impianti di smaltimento dei rifiuti, dovranno accertare che l’impianto fotovoltaico non interferisca con aree che risultino diversamente impegnate nella discarica autorizzata e dovranno risultare con essa compatibili“.

Da ultimo, nel suddetto allegato predisposto dalla Regione, si legge che “le aree interessate dall’impianto fotovoltaico non risultano sottoposte a vincoli paesaggistici” e, sopratutto, “non risultano interessate da vincoli di usi civici e diritti collettivi, e pertanto in merito agli aspetti paesaggistici l’istanza non necessita di acquisizione del parere di competenza“. Tutto liscio solo che l’attestazione sugli usi civici il Comune di Latina non l’ha rilasciata né si è opposto. Tant’è.

Senza indulgere nell’abusata sindrome Nimby, è chiaro che il nuovo indirizzo per il territorio del nord-pontino è orientato verso gli impianti fotovoltaici. Ce n’è un fiorire in terreni agricoli ad Aprilia, ce ne sono a iosa anche a Latina. Certo fa un po’ specie o è semplicemente suggestivo che, nella terra detta di Monte Inferno, dove la bonifica della quarta discarica d’Italia non è stata mai ultimata, possano sorgere, come l’araba fenice, impianti di produzione elettrica. Sempre meglio della monnezza dei casalesi, si dirà. Epperò…

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