BORGO MONTELLO: APPROVATO IN DISCARICA UNO DEI PROGETTI DI INDECO

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Invasi della discarica di Borgo Montello

La Regione Lazio approva, riconfermandolo, il progetto di Indeco srl, nella discarica di Borgo Montello, per la protezione delle sponde dei bacini e l’impianto fotovoltaico

Si chiama, per esteso, “Progetto di variante non sostanziale dell’intervento già autorizzato per la protezione delle sponde dei bacini di discarica in post-gestione “S4-S5-S6” (ndr: come sono denominati gli invasi gestiti da Indeco) e valorizzazione energetica del sito mediante impianto fotovoltaico a pannelli piani“. Due progetti in uno che si inseriscono nella “discarica controllata per rifiuti non pericolosi di Borgo Montello“, come viene definita nei freddi atti amministrativi di questi anni e, nel particolare caso, in quelli della Direzione Politiche Ambientali e Ciclo dei Rifiuti della Regione Lazio.

Un provvedimento che non cambierà il destino di una discarica la cui storia dovrebbe essere narrata con la S maiuscola ma che, invece, per disinteresse, interessi incrociati e politica locale sostanzialmente assente (anche quella degli ultimissimi anni) è relegata a qualche sussulto, di tanto in tanto, nonostante la definitiva, per gravità, Relazione della Commissione parlamentare Ecomafie che nel 2017 sancì la parola fine a qualsiasi revisionismo: lì ci furono camorra e interessi predatori, e tanto dolore per coloro che vivevano attaccati al mostro e continuano a viverci.

Il progetto di Indeco, definito non sostanziale, non ha bisogno di Valutazione Integrata Ambientale non comportando, si legge nell’atto firmata dal Dirigente regionale Flaminia Tosini, alcuna “emissione in flusso di massa significativo e peggiorativo di nuove tipologie di sostanze pericolose“.

Sarà vero, come lo è altrettanto che, come ricorda l’ambientalista Giorgio Libralato, non risultano richieste o pareri degli Enti interessati, su tutti il Comune di Latina dove sorge il complesso della cosiddetta quarta discarica d’Italia.

È vero anche che sono altri i progetti vieppù preoccupanti sui terreni di Via Monfalcone e quelli prevedono nuove volumetrie di rifiuti. Ma, come detto, il disinteresse regna sovrano e il monopolio dell’informazione ha occhi solo per altri territori. Come se la terra abbandonata e controllata, parzialmente, da una società riconducibile al “Supremo” della monnezza fosse una quisquilia.

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