Dopo il nostro articolo “A Pontinia la fanno da padroni puzze pestilenziali, enti inutili e inchieste”, non si sono fatte attendere le reazioni da parte dei protagonisti della storia.
Nell’articolo succitato raccontavamo, tra le altre cose, le vicende dei terreni di Via Mezzaluna a Pontinia, vale a dire uno dei luoghi dove la Sep, Società Ecologica Pontina srl, spande il compost che, come sostengono i cittadini da anni, comporta il puzzo maleodorante e le conseguenti ricadute sulla salute pubblica.
Oltreché a descrivere la situazione dei terreni di Via Mezzaluna e a mostrarne con un video l’atto stesso dello spandimento, nominavamo per nome e cognome a chi apparteneva quella proprietà: l’avvocato Gaetano Coronella che ha deciso di inviarci una lettera di risposta.
Da rilevare che a quanto risulta a Latina Tu, la famiglia Coronella, nella persona del figlio dell’avvocato, ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee al Comando di Polizia Municipale di Pontinia affermando, in sostanza, quanto scritto dall’avv. Coronella e che pubblichiamo di seguito per intero.
Intanto, lunedì 4 febbraio dalle ore 10, presso la sede della Sep a Mazzocchio (Pontinia), avrà luogo la Conferenza dei Servizi in cui verranno discusse, tra gli enti e le parti coinvolti, la procedura di revisione dell’autorizzazione della Società e l’autorizzazione integrata ambientale che, come rileva la consigliera regionale Gaia Pernarella (M5S) nella sua interrogazione, vanno avanti al di là della custodia giudiziaria cui è sottoposta l’azienda degli Ugolini.
Egr. dott. Bernardo Bassoli,
in relazione al Suo articolo pubblicato sul portale internet denominato “Latinatu” il giorno 22/01/2019, sono a precisare quanto segue nei pochi punti che seguono:
1. Da Wikipedia, l’enciclopedia libera. Il compostaggio industriale è l’attività di trasformare la frazione umida dei rifiuti solidi urbani e gli scarti di produzione agricola e industriale biodegradabili in terriccio (o compost) e concime per il commercio, in grandi volumi.
Il trattamento avviene per mezzo di un processo biologico aerobico, che si svolge cioè in presenza di ossigeno, durante il quale le componenti organiche maggiormente biodegradabili subiscono una mineralizzazione.
Il compostaggio permette:
la stabilizzazione del rifiuto: nella fase di biossidazione termofila i microrganismi, in presenza di ossigeno, ossidano la sostanza organica attraverso la mineralizzazione della frazione più facilmente fermentescibile;
l’igienizzazione del rifiuto: la decomposizione aerobica libera una notevole quantità di energia sotto forma di calore; nella massa di materiale, in fermentazione controllata, le temperature (55- 70 °C) distruggono gli agenti patogeni, stabilizzando il prodotto dal punto di vista biologico.
In base alle materie prime impiegate nel compostaggio, si possono distinguere due tipologie di prodotto (Decreto Legislativo 29 aprile 2010, n. 75):
ammendante compostato verde (scarti lignocellulosici);
ammendante compostato misto (varie matrici organiche selezionate).
Più nel dettaglio, i materiali compostabili sono:
residui vegetali (paglie, potature, sfalci…); residui di lavorazione agricole (sanse borlande, stocchi, colletti…); sottoprodotti della lavorazione del legno, se non contenenti sostanze chimiche; scarti alimentari sia domestici che originati da produzioni agro-industriali; scarti organici originati da rifiuti solidi urbani indifferenziati (RSU); deiezioni animali (letami e liquami); fanghi di depurazione.
Su base industriale il compostaggio viene utilizzato per la trasformazione in compost di scarti organici, come ad esempio la cosiddetta frazione umida dei rifiuti solidi urbani. Il compostaggio industriale permette un controllo ottimale delle condizioni di processo (umidità, ossigenazione, temperatura, ecc.) e la presenza di eventuali inquinanti nella materia prima (ad esempio residui di metalli pesanti e inerti vari) o microrganismi patogeni per l’agricoltura viene eliminata rispettivamente tramite trattamenti di ulteriore separazione meccanica e trattamenti biologici. Altre biomasse compostabili comunemente sfruttate sono rappresentate dai fanghi di depurazione e dagli scarti della cura e manutenzione delle aree verdi (compost verde). Dati risalenti al 2004 attestano che il 39% del compost prodotto in Italia deriva dall’umido, il 34% dal verde, il 17% da fanghi e il restante 10% da altre biomasse.
2. Premesso che il prodotto utilizzato è costituito da compost stabilizzato e igienizzato e conforme alla legge, come da regolari analisi chimiche e bolle di accompagnamento fornite dalla ditta produttrice, i presunti odori molesti che i residenti dell’area intorno alla mia proprietà affermano di aver avvertito sono probabilmente riconducibili alle fasi di movimentazione dello stesso compost, costituite dallo scarico dall’automezzo al suolo e dallo spandimento sul mio terreno tramite operazioni a norma di legge. Tali movimentazioni sono state eseguite nel minor tempo possibile per ridurre al minimo l’eventuale impatto olfattivo che lo spandimento completo del materiale sui suoli ha reso del tutto trascurabile. Ad ogni modo, a tal proposito, si intende sottolineare quanto un prodotto biologico stabilizzato abbia per sua natura un impatto olfattivo trascurabile o, comunque, percepibile entro poche centinaia di metri nella direzione del vento. Il compost è un prodotto la cui utilizzazione agronomica è prevista dalla legge per le sue qualità di ammendante e fertilizzante agricolo. Pertanto, il suo utilizzo sul terreno di mia proprietà non ha altro scopo se non quello di trattare il suolo con sostanze naturali piuttosto che con prodotti chimici che sono, questi sì, potenzialmente ed oltremodo inquinanti. A proposito degli odori molesti nell’area, mi preme invece segnalare che quando vengono utilizzati gli effluenti zootecnici per trattare i terreni come fanno abitualmente alcune proprietà dei dintorni, si avvertono odori fastidiosi estremamente più percepibili del compost stabilizzato ma in questi casi nessuno ha mai protestato, per quanto tali odori fossero fortemente impattanti.
Distinti saluti, avv. Gaetano Coronella