Arpalo: la prossima udienza del processo si celebrerà il 18 maggio, a latere un nuovo filone che rimane in stand-by
Sarebbero 39 i nuovi indagati di un secondo filone dell’inchiesta della Guardia di Finanza e della Squadra Mobile di Latina con al centro sempre il Latina Calcio, epoca Maietta (l’attuale dirigenza è completamente estranea all’indagine), e alcune ipotesi di riciclaggio, associazione per delinquere e reinvestimento di capitali illeciti.
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Al centro del secondo filone di indagine, i tre imprenditori che rilevarono la società calcistica prima che fallisse, in circostanze che apparirono anche inusuali: Benedetto Mancini e Angelo Ferullo, entrambi di Anzio, e Regina Daniela Wainstein originario della Finlandia.
Mancini e Ferullo sono già sotto processo, insieme a Pasquale Maietta, Paola Cavicchi e Antonio Aprile per un mancato versamento dell’Iva: la Procura contesta loro un’evasione dell’imposta sul valore aggiunto da parte del Latina Calcio in riferimento alla dichiarazione del 2016 per una cifra di 1,2 mln di euro.
Nel secondo filone di Arpalo, peraltro, rientra anche il suddetto imprenditore di Sermoneta, ex candidato sindaco, Antonio Aprile. Con lui, Mancini, Ferullo e la Wainstein, anche appartenenti alla Guardia di Finanza, professionisti, imprenditori e l’ex braccio destro di Maietta e team manager del Latina Calcio, Pierluigi Sperduti (alla sbarra anche nel processo principale di Arpalo). Ad essere indagati anche Fabio Allegretti, Giovanni Fanciulli, Pietro Palombi, Roberto Noce e Paola Neroni, oltreché ai tre finanzieri, all’epoca dei fatti in servizio presso il comando provinciale di Latina, Riccardo Tomei, Claudio Arpaia e Ciro Pirone.
Il secondo filone dell’inchiesta, però, non ha ancora trovato, a distanza di tempo, uno sbocco in eventuali rinvii a giudizio.
Intanto, il processo scaturito dall’inchiesta madre della Guardia di Finanza di Latina, coordinata dai sostituti procuratori della Repubblica Luigia Spinelli, Claudio De Lazzaro e Giuseppe Bontempo, vedrà la prossima udienza il 18 maggio presso il Tribunale di Latina.
Come noto, nel processo in corso viene contestato nei confronti di Pasquale Maietta, Paola Cavicchi, il figlio Fabrizio Colletti e gli altri coinvolti – tra ritenuti sodali e prestanome – l’associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio aggravato dalla transnazionalità, al trasferimento fraudolento di valori, alla bancarotta fraudolenta, a reati tributari e societari.