LA CASA DI “ROMOLO DI SILVIO” COMPLETAMENTE ABUSIVA: COMUNE ORDINA DEMOLIZIONE

La casa in Via Moncenisio destinataria dell'ordine di demolizione
La casa in Via Moncenisio destinataria dell'ordine di demolizione

Ancora Di Silvio, ancora abusivismo: il Comune di Latina ordina la demolizione della casa in Via Moncenisio dove abitava, prima degli arresti, Giuseppe Romolo Di Silvio boss di un ramo dell’omonimo clan rom

In realtà, l’ordinanza dal “Servizio Politiche di Gestione e Assetto del Territorio” del Comune di Latina è indirizzata a Maria Cristina Di Silvio, moglie di Romolo, indagata per abuso edilizio e obbligata ora a demolire al casa che, nell’ultima operazione che ha coinvolto la sua famiglia, denominata Movida, è stata ben inquadrata dagli elicotteri della Polizia di Stato (in foto).

Antonio Patatino Di Silvio, Giuseppe Romolo Di Silvio e Ferdinando Prosciutto Di Silvio
Antonio Patatino Di Silvio, Giuseppe Romolo Di Silvio e Ferdinando Prosciutto Di Silvio (foto da Facebook). In questo momento i due figli e il padre si trovano tutti e tre ristretti in carcere. “Romolo” è considerato un capo-famiglia dell’ala dei Di Silvio tra Campo Boario e Gionchetto: sta scontando la sua pena in carcere per l’omicidio Buonamano commesso insieme al nipote Costantino “Patatone” Di Silvio. Fu, insieme a Carmine Ciarelli e altri componenti delle famiglie rom il “leader” della guerra criminale contro la mala latinense nel 2010. I due figli sono stati arrestati per una rapina ed estorsione in ragione di un debito avuto con personaggi di Campo Boario anche loro coinvolti in inchieste e nella malavita locale

Un’altra Polizia, quella locale, nella fattispecie il Nucleo edilizio, ha redatto in data 8 febbraio 2021 la nota con cui ha informato il Comune della notizia di reato in essere a carico della moglie di Romolo. E proprio ieri un’ordinanza del Settore succitato ha intimato la demolizione delle opere abusive a Maria Cristina Di Silvio che dovrà ottemperare entro tre mesi. La casa si trova, come noto, nel quartiere Gionchetto, al confine con Campo Boario, vera roccaforte del ramo del clan facente capo a Romolo Di Silvio (in carcere per l’omicidio di Fabio “Bistecca” Buonamano in concorso col nipote Costantino “Patatone” Di Silvio) e ai suoi due figli, recentemente arrestati nell’operazione Movida, per episodi di estorsione con l’aggravante mafiosa, spaccio e richiesta di pizzo in giro per alcuni locali di Latina: si tratta di Antonio detto Patatino e Ferdinando detto Prosciutto, più il fratello di Romolo, ossia  Costantino “Costanzo” Di Silvio. Arrestati in quell’operazione anche il figlio di “Patatone, Ferdinando Pescio Di Silvio (poi liberato dopo pochi giorni e sottoposto ai domiciliari), e Luca Pes.

Secondo il Comune di Latina, la moglie di “Romolo” che risulta intestataria dell’immobile, ha eseguito abusivamente, presso il lotto distinto in catasto al foglio n° 139 mappale n° 239, le seguenti opere: la delimitazione del lotto con recinzione in muratura per quasi l’intero perimetro con un ingresso pedonale ed uno carrabile; la realizzazione di un edificio costituito dal solo piano terra della superficie di circa 140 metri quadri coperti, oltre una tettoia posta in aderenza di circa 50 metri quadri; presso il mappale 240: la realizzazione di una tettoia in metallo con soprastante copertura, pari ad una superficie di circa 270 metri quadri.

Praticamente tutto abusivo se si considera che agli atti del Comune non risulta essere stato rilasciato alcun titolo abilitativo per tali opere. Un’assenza totale di permesso a costruire che fa sì che il Comune, se non saranno demolite le opere, acquisirà al suo patrimonio tutto il complesso di diritto e gratuitamente.

C’è di più. Nel considerare le opere completamente abusive, il Comune specifica che l’area in oggetto ricade in area sottoposta a vincolo paesaggistico (P.T.P.R.) in quanto localizzata nella fascia di rispetto di uno dei canali delle bonifiche agrarie, vale a dire quello della Acque Medie; a vincolo di assetto idrogeologico; a vincolo sismico.

La moglie di Romolo, se non demolirà a sue spese le opere abusive, dovrà pagare 20mila euro di multa e l’ente di Piazza del Popolo potrà addebitarle la demolizione medesima una volta eseguita.

Una sorta di modus operandi quella della famiglia di Romolo Di Silvio se si considera che tra febbraio e marzo è stata contestata ai loro parenti Di Stefano una lottizzazione abusiva a Borgo San Michele (ben cinque lotti completamente fuori legge). Per quella lottizzazione abisiva, tra gli altri, risulta indagata una figlia di Romolo e Maria Cristina: Annamaria Di Silvio che ha sposato Alessandro Di Stefano.

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