LE SEDI DELLA DIOCESI PER I VACCINI ANTI-COVID: INDIVIDUATE A LATINA, PONTINIA E SABAUDIA

curia vescovile

Vaccini anti-Covid: la Diocesi mette a disposizione alcune strutture per la somministrazione delle dosi. Latina, Pontinia e Sabaudia le città prescelte

La Diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, su indicazione del vescovo Mariano Crociata, ha reso disponibili alcune strutture edilizie ecclesiali, non liturgiche, per i programmi di vaccinazione contro le infezioni da Sars-Cov-2, così come recentemente previsto dal Piano del Commissario straordinario per l’esecuzione della campagna vaccinale nazionale.

L’elenco è stato trasmesso al Direttore Generale della Asl di Latina, per le necessarie valutazioni di opportunità.

Le sedi individuate sono ubicate in tre centri cittadini.

Latina: Curia di Latina, Parrocchie di S. Marco, S. Maria Goretti e S. Francesco d’Assisi.

Pontinia: Parrocchia di Sant’Anna.

Sabaudia: Parrocchia della SS.ma Annunziata.

Le strutture sono state individuate all’esito di colloqui tra il Vescovo, i suoi vicari e gli stessi parroci interessati. Vari i criteri seguiti per la scelta, a partire dal territorio coperto da questa diocesi (17 Comuni pontini per oltre 300 mila abitanti); è stata pensata anche una alternativa che potesse soddisfare la possibile capillarità dei punti vaccinali, per ridurre così la mobilità ed evitare l’afflusso degli utenti, specie i più vulnerabili, in pochi e grandi luoghi. Allo stesso modo, sono stati considerati importanti la facilità di accesso alle strutture, la presenza di spazi adeguati alla logistica e all’assistenza sanitaria in caso di reazioni avverse sul posto.

Resta facoltà dell’ASL di Latina valutare l’effettiva idoneità allo scopo delle strutture e comunque il loro inserimento nella programmazione del servizio vaccinale.

In ogni caso, per la Diocesi pontina si tratta di continuare a fornire il suo nuovo contributo di carità per mitigare le sofferenze delle persone in questo tempo di pandemia. Aiuto materiale e spirituale che sin dallo scorso anno, al tempo del primo lockdown, non si è mai interrotto grazie all’operosità dei volontari della Caritas diocesana e di quelle parrocchiali, come anche del supporto fornito dai parroci stessi e dai religiosi presenti in diocesi.

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