Fabrizio Marchetto e i figli Angelo e Luca sono stati scarcerati: i tre coinvolti, insieme a Remo Favero, nell’operazione “Tacita Muta”
I tre parenti erano stati arrestati la mattina del 25 gennaio dalla Polizia di Stato di Latina, in collaborazione con il Reparto Prevenzione Crimine Lazio, che eseguì l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Latina Giorgia Castriota, su richiesta dei sostituti procuratori della Procura di Latina Claudio De Lazzaro e Giorgia Orlando
Pregiudicati, tutti e tre sono indagati, a vario titolo, dei reati di estorsione, lesioni personali e stalking.
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Oggi, però, i giudici del Riesame hanno sostituto la misura cautelare del carcere con gli arresti domiciliari nei confronti dei Marchetto, accogliendo il ricorso presentato dai loro avvocati difensori. Così come è stata accolta la richieste del difensore di Remo Favore il quale ha ottenuto dal Riesame la misura più lieve degli arresti domiciliari.
L’inchiesta ha evidenziato l’estorsione subita da un imprenditore 40enne di Latina a cui, tra i vari episodi descritti, fu recapitata nella cassetta delle posta una lingua di bue sanguinante. A fare da comun denominatore a tutte le vicende che si sono dipanate in circa due anni è sicuramente l’omertà: basti pensare che il medesimo imprenditore per più volte ha negato di conoscere Marchetto, personaggio noto nel crimine pontino e capace di creare attorno a sé l’aura dell’intoccabile.