Associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione di donne di origine cinese: è l’accusa nei confronti di quattro uomini, due italiani e due cinesi, arrestati oggi dai Carabinieri nell’ambito dell’operazione “Home sweet home” coordinata dalla Procura della Repubblica di Matera
Gli arresti sono stati eseguiti a Bernalda (Matera), Altamura (Bari), Milano e Formia, mentre a Matera i militari dell’Arma hanno posto sotto sequestro un’abitazione, del valore di circa 150 mila euro, dove venivano fatte prostituire le donne cinesi.
L’attività investigativa condotta dai militari della Sezione Operativa della Compagnia di Matera, con metodi d’indagine tradizionali ed il ricorso ad attività tecniche, ha permesso di individuare diversi soggetti che avevano costituito un vero e proprio sodalizio criminale, ciascuno con compiti ben delineati. In particolare un 63enne di origini cinesi, Su Deming, residente a Formia, in qualità di promotore ed organizzatore della citata associazione, aveva preso in locazione un appartamento nel quartiere Piccianello di Matera, trasformandolo in una casa di prostituzione.
Tale immobile era stato dato in locazione da Carlangelo Nuzzi, 56enne di Altamura, a sua volta a conoscenza dell’attività di meretricio che si svolgeva all’interno. A partecipare attivamente al sodalizio criminoso, vi erano, inoltre: Franco Leonardo Porcelli, 69enne di Bernalda, che si occupava di portare cibo ed acqua alle prostitute all’interno della casa e di provvedere ai loro spostamenti per ogni necessità, ed un altro uomo 54enne di origine cinese WU Wencheng, il quale provvedeva a pubblicizzare le prestazioni sessuali delle donne all’interno dell’abitazione di Matera mediante la pubblicazione di specifici annunci su un noto sito web di incontri, indicando un numero di utenza mobile da contattare per gli appuntamenti.
Le indagini condotte hanno fatto emergere gravi indizi di colpevolezza anche in capo a due donne di origine cinese (non ancora identificate) che, sempre nell’ambito della stessa organizzazione criminale: una si occupava di gestire le chiamate provenienti dai clienti, e di pianificare gli incontri con la prostituta all’interno dell’appartamento, mentre l’altra donna, presente nello stesso appartamento, ma in una stanza separata, riscuoteva i soldi dei clienti, provenienti dal capoluogo materano e da comuni limitrofi, a sua volta consegnatele dalla meretrice. Per ogni prestazione sessuale, in media, veniva pagata la cifra di 50 euro, di cui 30 finivano nelle mani dell’organizzazione e 20 rimanevano alla ragazza che si prostituiva. Gli accertamenti espletati hanno evidenziato che le prostitute, venivano sostituite a loro volta con altre ragazze, in media ogni due settimane circa. Le indagini sono state coordinate dal Procura della Repubblica di Matera, mentre i provvedimenti cautelari sono stati emessi dal G.I.P. del locale Tribunale.