Lunedi sera Ermes Maiolica il Re delle Bufale si trovava a Latina, precisamente alla Via dei Pub.
Ermes è una persona che con il suo operato ha messo in risalto una delle contraddizioni più forti del web: le fake news e la facilità con cui la maggior parte delle persone cascano nella trappola dei manipolatori della realtà, nel luogo virtuale in cui ci si dovrebbe informare per elaborare un’opinione propria non influenzata da fattori esterni: Internet.
Ermes è il maestro delle bufale ed è diventato famoso per la creazione di “false bufale”, cioè bufale che in realtà erano notizie vere e che il nostro propinava ai debunker (ndr: persone che mettono in dubbio o smascherano false notizie) per poi smentirli con la verità, insomma un inception che mise in imbarazzo anche i debunker più famosi.
Ma la regina delle bufale venne partorita da Maiolica insieme a Giornalettismo nell’aprile del 2017 quando fecero filtrare la notizia della dipartita del Re delle Bufale (ovviamente falsa) per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione del Fact Checking, cioè l’analisi che tutti noi dovremmo fare di ciò che leggiamo su Internet e sui social, ma che in realtà spesso è carente, sopraffatta dai preconcetti e dalle convinzioni che ognuno di noi ha e che sono difficili da smuovere.
LA TROLLATA
Ma veniamo all’incontro tra chi scrive e Maiolica; durante quella che è stata una chiacchierata a tutto tondo sui social network e sulla società in generale e sulla evidente funzione sociale che il troll svolge in quel mare magnum che sono i social, si è deciso di organizzare una “trollata” nei gruppi Facebook latinensi. Il giorno successivo Maiolica ha scritto un post su uno dei suoi profili, Vincenzo Ceramica, che è stato condiviso per suscitare una reazione del popolo web pontino.
Il testo del post di Maiolica alias Ceramica era volutamente offensivo: “Sono a Latina, sembra un cesso, dovrebbero chiamarla Latrina! La gente è ignorantissima, sono un incrocio tra Romani e Napoletani. Il peggio del peggio. I NAPOROMANI”.
LE REAZIONI
Per far girare il post provocatorio di Vincenzo Ceramica alias Ermes Maiolica sono stati utilizzati tre gruppi Facebook latinensi abbastanza conosciuti.
Alcune delle reazioni sono da incorniciare e dimostrano la facilità con cui le persone abboccano agli impulsi dei troll social, ma va detto che, oltre alla creduloneria di chi probabilmente ama visceralmente Latina (tra cui anche un noto politico locale), ci sono state anche persone che hanno fatto del sano Fact-Checking smascherando la trollata.
Oltre agli scontati insulti, ci sono state alcune reazioni sorprendenti: un utente ha accusato il sindaco Coletta di aver invitato Maiolica a Latina (in realtà si trovava qui per questioni private) soltanto perché aveva come foto copertina un selfie con la Boldrini!
Un’altra utente reclamava a gran voce l’intervento del Sindaco contro il Re delle Bufale, reo di aver insultato la città e di averla ridicolizzata agli occhi di tutta l’Italia.
LE MOTIVAZIONI
I motivi per cui è stata organizzata questa trollata sono diversi:
- Si voleva vedere a che livello di creduloneria e sensibilità alla provocazione arrivano i latinensi.
- Per capire se il latinense medio in caso di provocazione decidesse di perdere qualche minuto per fare Fact-Checking. Il risultato è stato abbastanza confortante: una buona quantità di persone hanno verificato smascherando l’identità di Maiolica abbastanza velocemente.
- Per vedere se, come dice Maiolica, il troll abbia la funzione sociale di stimolare una discussione e una conseguente ricerca dei fatti. Il riscontro è stato, tutto sommato, positivo.
COS’È UN TROLL
Il Troll è un utente che solitamente tramite un profilo fake fa provocazioni spinte o contraddice volutamente gli altri utenti per generare una discussione su un determinato argomento.
Negli ultimi tempi sono emersi sospetti che alcune agenzie governative (soprattutto russe) utilizzino troll per condividere, nei social network occidentali. opinioni che siano in linea con le politiche del governo russo.
Ma aldilà delle possibli implicazioni politiche va detto che il troll può assumere dei ruoli che possono essere considerati positivi all’interno dell’immensa comunità web mondiale: può indurre l’utente a fare ricerche per scoprire se qualcosa che il troll scrive è falso o meno, può scatenare un processo di maturazione all’interno di una determinata comunità per indurla alla tolleranza verso il dissenso e infine i troll stimolano anche discussioni positive e spingono le persone a una partecipazione informata. Insomma, non tutto il male viene per nuocere.