CRISI CORDEN PHARMA: MANCATO ACCORDO E STRADA IN SALITA

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Le Organizzazioni sindacali e Corden Pharma si sono incontrate, di nuovo oggi, presso Unindustria, per continuare l’ormai lunga trattativa aperta dalla crisi dell’azienda e dal desiderio di cambiare rotta.
Si può ufficialmente parlare di mancato accordo, un risultato verbalizzato e ormai assodato. Il tavolo delle trattative, si è deciso in seguito all’incontro odierno, si sposta ora alla Regione Lazio.

L’azienda, oggi, ha confermato l’obiettivo di una razionalizzazione dei costi che vuol dire, in sostanza, l’esubero di 188 dipendenti diretti e il taglio salariale, richiesto peraltro dai sindacati in una forma strutturale e non temporanea.
In ragione del probabile mancato accordo, la società ha dichiarato di procedere al licenziamento collettivo nei 120 giorni successivi, ribadendo la disdetta degli accordi aziendali dal primo febbraio dell’anno venturo.

La RSU sostiene di essere moderatamente fiduciosa per la possibilità di un accordo che mantenga un adeguato livello salariale anche nella speranza concreta di una riuscita del concordato in continuità, stabilendo la propria contrarietà all’utilizzo della CIGS in cambio di una rinuncia dei licenziamenti. Decisamente una forzatura da evitare, dichiarano fonti dell’RSU.
Quella che è certa è l’intenzione dell’azienda di abbassare definitivamente il costo del lavoro del 15%, una decisione inevitabile nell’ambito della proposta concordataria da fornire ai creditori.
Le Organizzazioni sindacali non nascondono una seria preoccupazione auspicando, come sempre, un accordo che tuteli la tenuta occupazionale e un serio e ormai agognato Piano industriale.

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