Ennesimo colpo di scena nella telenovela Bennato: il candidato sindaco dei gilet arancioni a Terracina è stato escluso dalle elezioni per decisione del Consiglio di Stato
Andrea Bennato era stato escluso dalla commissione prefettizia facente capo al Ministero degli Interni a causa di una condanna riportata nel 1997 per fatti risalenti al 1995: come ha dichiarato il medesimo Bennato la condanna era afferente al reato di detenzione di sostanza stupefacente. “Me la misero in tasca quando ero sergente dell’esercito“.
Leggi anche:
TERRACINA, BENNATO SHOW. ESCLUSA LA SUA LISTA, DICE: “IL SISTEMA CI TEME, QUESTA È LA VERGOGNA D’ITALIA”
In seguito, Bennato, difeso dall’avvocato Sciscione, aveva vinto il suo ricorso al Tar di Latina che gli aveva dato ragione. Riammesso alle elezioni.
Leggi anche:
ELEZIONI A TERRACINA: BENNATO RIENTRA, LA LISTA TERRACIVICA PER SCISCIONE NO
Oggi, però, in seguito al contro-ricorso proposto dalla commissione prefettizia elettorale composta dal viceprefetto Domenico Talani, dal dirigente Ada Nasti, Pierpaolo Chiumera e Roberto Iacovacci, la doccia gelata e l’esclusione dalla competizione elettorale: Bennato è incandidabile proprio per aver commesso quel tipo di reato.
Ad ogni modo, Bennato non demorde e annuncia di avere in programma un incontro con un sindaco civico profilando un appoggio esterno alle elezioni del 20-21 settembre: “Si sono accaniti, è dittatura, ma ve lo garantisco adesso sono ancora più incazzato“. Ora, però, resta da capire come mai Bennato non sia stato dichiarato incandidabile anche nel 2016 quando partecipò alla competizione elettorale e divenne consigliere comunale. Quattro anni fa, infatti, il gilet arancione aveva sempre quel patteggiamento sul groppone e il Decreto legislativo 245 del dicembre 2012, la cosiddetta Legge Severino, era già vigente.