TERRACINA, “CALCATORE” TRA SPRECHI E PROGETTI FALLITI. PERNARELLA: “OGGI È UN QUARTIERE DORMITORIO”

Calcatore

Calcatore a Terracina, Pernarella (M5S): “Regione Lazio eserciti i poteri sostitutivi”. La consigliera 5 Stelle interroga la Regione Lazio sull’accordo di programma sottoscritto con il Comune di Terracina a inizio anni 2000

Venti anni di abbandono, degrado, promesse mancate o colpevolmente in ritardo rispetto agli accordi sottoscritti”. Così Gaia Pernarella riassume la storia recente dell’accordo di programma in variante al Piano Regolatore del Comune di Terracina per la realizzazione di un programma di intervento di recupero urbano e realizzazione di un complesso di edilizia residenziale pubblica convenzionata in località Calcatore. L’intervento, all’origine, come ricorda la consigliera nella sua interrogazione regionale, prevedeva, oltre alla parte residenziale, la realizzazione delle seguenti opere suddivise in pubbliche e private.

Opere pubbliche
● Scuola materna mq 1000
● Centro sociale mq 500
● verde pubblico
● viabilità
● uffici comunali mq 300
● attrezzature sportive mc 200
● arredo urbano
● opere a rete (smaltimento acque,distribuzione idrica
● parcheggi
● illuminazione
Gruppo Consiliare
Regione Lazio

Opere private:
● centro polifunzionale mq 2.700
● commerciale mq 3000
● direzionale mq 1000

Il finanziamento regionale, congiuntamente agli oneri concessori copriva le spese derivanti dalla realizzazione delle seguenti opere: verde pubblico, viabilità, attrezzature sportive, arredo urbano, opere a rete, parcheggi e illuminazione. Le restanti opere erano da realizzarsi con risorse private e oneri di partecipazione al Piano di Recupero Urbano

Dov’è la scuola materna? Dove il centro di aggregazione per giovani e anziani, le aree adibite ad attrezzature sportive, gli uffici comunali, il verde pubblico, la viabilità e tanto altro era stato stabilito di realizzare nell’ambito dell’accordo tra il Comune e la Regione Lazio? Oltre due milioni e mezzo di euro finanziati dalla Regione per non avere nulla o quasi di quanto era stato promesso ai tanti cittadini di quello che oggi è un quartiere dormitorio che la malapolitica ha contribuito a degradare e su cui ora interroghiamo il Presidente Zingaretti, l’Assessore all’Urbanistica Valeriani e la Giunta tutta“.

Esisteva un termine – sottolinea Pernarella -, entro cui le opere di interesse pubblico dovevano essere avviate ed entro cui dovevano essere concluse, eppure in venti anni ancora non siamo arrivati alla loro realizzazione e, anzi, oggi sussiste il forte rischio che quell’accordo decada e il finanziamento inizialmente concesso possa essere richiesto indietro con tutto ciò che comporterebbe per i cittadini e le imprese che hanno investito di tasca propria nel progetto di riqualificazione urbanistica del quartiere“.

Dalla Regione – conclude la consigliera -, dopo aver lottato per poter visionare tutti gli atti relativi alla vicenda, la maggior parte il Comune li ha trasmessi all’Ente sovraordinato solo dopo la nostra richiesta, ci aspettiamo un intervento deciso, delle risposte chiare, un controllo su quanto è stato realizzato e, qualora sia acclarato che il Comune non è in grado di far rispettare gli accordi sottoscritti, che eserciti i poteri sostitutivi che gli sono propri”.

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