Salvatore Minieri a Formia il 31 luglio prossimo, all’Arena Caposele per presentare “Venga il tuo regno” e “Pascià”, i due libri sull’evoluzione delle mafie
“Come confermano le ordinanze, le mafie hanno virato bruscamente verso la costruzione di grandi complessi turistici, residenziali e commerciali. In alcune città, i politici che si sono opposti a questa nuova espansione criminale hanno subito attentati a colpi di bombe, sotto le loro abitazioni. Vogliamo ancora far finta di niente? Allora siamo tutti complici, non c’è altra spiegazione”.
La domanda di Salvatore Minieri, giornalista e autore, è il frutto di uno studio attento degli ultimi, spaventosi, fatti di cronaca nera, nelle zone più pericolose del sud Italia.
Minieri torna a Formia venerdì prossimo, 31 luglio, per presentare il suo nuovo lavoro editoriale, “Venga il tuo Regno”, un viaggio nella parte oscura e marcatamente criminale dei centri commerciali e delle grandi strutture di massa, sfuggite colpevolmente al controllo della politica e delle istituzioni. Il libro nasce come naturale prosecuzione del precedente successo di vendite “Pascià”, testo che analizza la progressione spaventosa della criminalità, nel centro e sud Italia, in quasi mezzo secolo.
Presso l’arena di Caposele, nel comprensorio archeologico formiano, l’autore proverà a tracciare il profilo delle nuove “mafie bianche”, quelle che oggi sono capaci di infiltrarsi in maniera invisibile nelle stanze politiche e persino nei più importanti meccanismi del business legale europeo, con la realizzazione di grandi strutture che, spesso, non hanno il favore delle certificazioni e non rispettano alcuna procedura autorizzata. È proprio in quelle grandi cattedrali del commercio – secondo il giornalista – che si concretizza il salto di qualità delle moderne logge criminali.
“Da qualche mese – sottolinea Salvatore Minieri – cartelli mafiosi, imprenditoria deviata e leader di influenti gruppi politici, si incontrano per pianificare la nascita di centri commerciali per il riciclaggio e il controllo paramilitare di appalti e pacchetti elettorali. Oggi, non si accordano più per taglieggiare, definire zone di spaccio o aree di competenza del racket, ma per innalzare centri commerciali e fabbriche. Un modo quasi del tutto normale per tenere sotto scacco il novanta per cento delle economie territoriali. Una rinascita delle mafie che stentiamo ancora a riconoscere ed evitare, perché spendiamo esclusivamente nei negozi che loro controllano”.
La serata del 31 luglio sarà anche l’occasione per lanciare la nona ristampa di “Pascià”, volume ampliato a seicento pagine, con documenti esclusivi e foto che raccontano oltre mezzo secolo di mafie che riuscirono persino a stringere accordi con i cartelli dei narcos colombiani e con i vertici della politica craxiana e democristiana.