Esce dal carcere Enrico D.M., 30enne di Formia arrestato a maggio, insieme ad altri due soggetti, per sequestro di persona a scopo di estorsione
Il 30enne formiano era stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Casal Di Principe, nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dalla DDA di Napoli (procuratore Giuseppe Visone), insieme ai campani Antonio Tornincasa 50 anni e il figlio Emanuele Tornincasa 24 anni (entrambi residenti ad Itri).
La vicenda, secondo la Procura di Napoli, vede i tre che, dopo un appuntamento davanti a un bar di Casal di Principe, costringono la vittima, un 33enne campano ma residente a Formia, a salire sulla loro autovettura per un debito di droga di quest’ultimo ammontante a circa 30mila euro.
Dopo una sosta a scopo intimidatorio a casa del malcapitato a Formia, giungono nei pressi di un laghetto a Castel Volturno, dove impugnando due pistole, lo minacciano di morte, legandogli al collo una corda alla cui estremità è fissato un grosso sasso.
Ora, il Tribunale del Riesame di Napoli ha riformato l’ordinanza cautelare in carcere emessa il 28 aprile scorso e ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Vincenzo Macari scarcerando il 30enne e applicando la misura più lieve degli arresti domiciliari.
Il giovane 30enne di Formia è uno dei tanti nomi (non è indagato) citati nell’ordinanza dell’operazione Touch&Go che, il 1 luglio, ha generato gli arresti di 22 persone molte delle quali legati alla camorra napoletana e coinvolte nel mercato della droga tra Scauri, Formia, Gaeta e altre città del Basso Lazio. Secondo quanto riportano gli investigatori, D.M. sarebbe una delle persone entrate in contatto con la rete di pusher messa in piedi dai fratelli Scotto, in particolare con Giovanni Nocella (arrestato) nella città di Formia.
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