Dopo la denuncia sulle condizioni degli uffici del Giudice di Pace di Latina da parte del sindacalista Quirino Leomazzi e del Commissario dell’Ordine degli Avvocati Giacomo Mignano, oggi anche la Presidente del Tribunale Caterina Chiaravalloti vi si è recata
È probabile che senza la prima vibrante segnalazione del dipendente della Procura di Latina, nonché sindacalista (Federazione Confsal-Unsa), Quirino Leomazzi, nulla si smuovesse al Giudice di Pace i cui uffici versano in condizioni, per così dire, difficili al di là dell’emergenza Covid-19.
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Leomazzi, che ha superato la malattia che ha ridotto il mondo al lockdown, ha detto ciò che in molti pensano e lo ha fatto persino in un tavolo istituzionale alla presenza di Presidente del Tribunale e Commissario dell’Ordine degli Avvocati: gli uffici del Giudice di Pace non rispettano le condizioni minime di sicurezza anti-Covid-19. In due giorni, la denuncia, finita sugli organi d’informazione, ha sortito i suoi effetti tanto è che sia il Commissario Mignano che la Presidente Chiaravalloti sono andati negli uffici per un sopralluogo.
Oggi, dopo la lettera recapitatale da Mignano che ha parlato degli uffici uguali a un suk tra calca e caos, la Presidente del Tribunale ha scritto a lui e agli Uffici del Giudice di Pace di Latina, Fondi e Terracina, evidenziando la situazione inidonea e incresciosa che non consente il rispetto delle misure anti-Covid-19.
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Per ovviare a uno stato dell’arte non sopportabile, la Presidente ha istituito un tavolo tecnico che avrà luogo il 7 luglio, dato massima disponibilità di incontro al Commissario Mignano e diramato, con un decreto, una serie di prescrizioni che consentano il regolare svolgimento delle attività in sicurezza: accesso al pubblico dalle 9 alle 11, dal lunedì al venerdì, con possibile prenotazione preventiva; l’utilizzo della prima stanza a sinistra rispetto all’ingresso che venga adibita a sala attesa o consultazione atti; un’unità di vigilanza al piano terra.
Tuttavia, al di là delle misure di sicurezza, viene ribadito dalla stessa Presidente del Tribunale l’inidoneità dell’immobile per cui verrà informato il Ministero della Giustizia e fatta richiesta ad hoc.