SVERSAMENTO A VINDICIO, ACQUALATINA SI GIUSTIFICA MA AMMETTE L’EVENTO “ECCEZIONALE”. CITTADINI PER LA TUTELA DEI BENI COMUNI DI FORMA: “OLTRE AL DANNO, LA BEFFA”

Sversamenti terrosi sul litorale di Vindicio
Sversamenti terrosi sul litorale di Vindicio. Foto del Comune di Formia, datata 23 giugno 2020

L’Associazione Cittadini per la Tutela dei Beni Comuni di Formia torna sulle acque di scolo riversate sulla spiaggia di Vindicio che hanno colorato di marrone il litorale due giorni fa

Martedì 23 giugno, nell’ambito delle attività di sviluppo e spurgo del campo pozzi “25 Ponti”, sono state riversate acque con sedimenti terrosi provenienti dal campo pozzi nel canale di scolo che confluisce sul litorale di Vindicio nel Golfo di Gaeta. I cittadini e i turisti presenti si sono ritrovati su una spiaggia e un mare completamente travolti dal terriccio e dal liquame che hanno colorato le acque di marrone. Uno “spettacolo” inaspettato per il Comune di Formia, tanto è che il Sindaco Paola Villa ha scritto immediatamente una lettera recapitata al gestore del servizio idrico e a tutti gli organi istituzionali, comprese Regione, Prefettura e Provincia, denunciando non solo il fatto in sé ma, soprattutto, la circostanza secondo cui l’Ente che presiede non era stato avvertito.

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Nel giro di poco, sempre nella stessa giornata del 23 giugno, Acqualatina Spa ha inviato una nota per rintuzzare l’attacco di Villa: “Le acque del campo pozzi “25 Ponti” sono potabili, di elevata qualità e costantemente monitorate e i detriti (consistenti in sabbia, ciottoli, limo e argilla) presenti nel riversamento sono residui rocciosi del tutto naturali e non costituiscono alcun pericolo, né per l’uomo né per l’ambiente“. Sarà, nonostante nessuno tra i presenti avrebbe avuto voglia di bere quell’acqua di un colore non certo invitante.
Ad ogni modo, secondo la società pubblico-privata: “Le attività che hanno generato questo flusso sono ordinarie e sono comunicate alle Autorità interessate. Il flusso è stato generato da un inatteso eccesso di acqua ed il fenomeno è segno di una grande presenza di risorsa idrica e di un’ottima potenzialità del campo pozzi dei “25 Ponti”. Insomma, per il gestore, si è trattato più di un evento benedetto che di un incidente anche se poi, nel proseguo della nota, qualcosa non torna.
Dopo aver ribadito di avere avvertito i Comuni e gli Enti delle attività di spurgo, confermando di averlo fatto il 18 maggio (Villa sostiene che l’Ente non ne sapeva niente), Acqualatina spiega che “per evitare un eccessivo consumo di acqua, le perforazioni, effettuate di giorno a causa dei forti rumori provocati dai macchinari, sono state progettate e realizzate utilizzando la sofisticata tecnica “a circolazione inversa”. È stata immessa aria compressa a circa 50 atmosfere per spingere le acque di falda all’esterno. Purtroppo – ammettono – si è verificata un’imprevedibile fuoriuscita di acqua ed è stato necessario convogliare eccezionalmente nel canale di scolo che afferisce a mare, sulla spiaggia di Vindicio“.
Un avverbio, “eccezionalmente”, e un aggettivo, “imprevedibile”, che smentiscono il comunicato stesso: se la cosa è stata pianificata come Acqualatina sostiene all’inizio del comunicato, perché mai “è stato necessario convogliare eccezionalmente nel canale di scolo che afferisce a mare, sulla spiaggia di Vindicio“?

Una domanda che difficilmente troverà una risposta, anche se qualcuno, oltreché al Sindaco di Formia, non vuole che la questione passi in cavalleria.
Le persone che si trovavano sulla spiaggia di Vindicio a Formia avranno creduto, nella migliore delle ipotesi, di stare facendo un bagno purificatore nelle acque del grande fiume sacro, il Gange, così da purificare i loro peccati, ma sicuramente non era quello il loro intento – attacca sarcasticamente la nota dell’Associazione Cittadini per la Tutela dei Beni Comuni di Formia.

Le persone, continua il comunicato dell’Associazione, “volevano fare un bagno nel nostro Golfo e godere di una giornata di sole. Invece improvvisamente si sono trovati investiti da acque piene di detrito a matrice fine e di colore marrone che si sono estese su un lungo tratto del litorale e che si sono sedimentate lentamente. Si trattava in realtà, come dichiarato anche da Acqualatina, di acque provenienti dalle lavorazioni nel campo pozzi “25 Ponti”, attività che per il 23 giugno, non era stata comunicata neanche all’Amministrazione Comunale e che non ha consentito dunque di informare i turisti e le strutture recettive del litorale“.

“Il gestore si mostra entusiasta per questo evento testimone di “grande presenza di risorsa idrica e ottima potenzialità del campo pozzi – prosegue il comunicato – Noi vogliamo ricordare che questa presunta potenzialità non potrà essere sfruttata appieno, come certificato da studi del dipartimento di ingegneria DICEA dell’Università La Sapienza di Roma, perché andrà monitorata settimanalmente onde scongiurare che si possano “innescare processi di salinizzazione, se l’acquifero costiero interessato dal progetto venga sfruttato eccessivamente e/o per periodi prolungati, soprattutto nei periodi estivi quando l’acquifero alimentante è nel periodo di magra”.

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E così al danno ambientale ed economico per un’opera che vedrà le sue acque approvvigionare i cittadini di Gaeta e Formia con il contagocce, anche per le reti che disperdono circa il 70% delle acque immesse – concludono – dobbiamo subire la beffa di un gestore che non rispetta le più elementari regole di informazione e comunicazione con i suoi utenti oltre che con le amministrazioni territoriali. Ci chiediamo e chiediamo agli Enti che hanno autorizzato le attività di perforazione se, trattandosi di acque provenienti da una lavorazione, il gestore fosse autorizzato ad effettuare un tale scarico nel canale di scolo avente come recapito finale il nostro Golfo di Gaeta e se tale attività non dovesse prevedere anche l’eventualità della fuoriuscita di tale materiale che andava gestita in sicurezza e con responsabilità evitando lo scarico diretto a mare!!! Il territorio e l’ambiente vanno amati e curati davvero, non solo nelle pagine patinate del calendario, di Acqualatina“.

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