I soldi erogati da Regione Lazio per i cittadini che sono in difficoltà con il pagamento degli affitti: ecco chi e come può riceverlo
Con il Fondo straordinario una tantum per il sostegno alla locazione, la Regione ha stabilito una serie di criteri da rispettare per coloro che vogliano usufruirne. L’emergenza Covid-19 sta mordendo ormai da un mese e mezzo, mettendo in ginocchio il comparto del lavoro e di conseguenza le uscite più basilari come l’affitto di una casa.
La Giunta regionale ha determinato misure di sostegno urgenti e straordinarie in favore dei Comuni in considerazione della grave crisi economica e sociale che si configura soprattutto per le famiglie più deboli ed esposte al pericolo di non poter garantire la propria sussistenza. In tal senso è stata approvata la deliberazione n. 176 del 9 aprile 2020 che stabilisce ulteriori misure straordinarie per far fronte alle esigenze delle famiglie già in situazione di fragilità e per quelle che a causa dell’epidemia hanno la necessità e l’urgenza immediata di interventi da parte delle istituzioni locali e regionali.
Lo stanziamento è di 22 milioni di euro prediligendo le esigenze capitoline: le risorse, infatti, sono suddivise per il 55% al Comune di Roma e per il 45% a tutti i Comuni del Lazio. I contributi sono previsti per sostenere in parte il pagamento dei canoni di locazione su alloggi di proprietà sia privata sia pubblica per tre mensilità dell’anno 2020 (40% del totale di tre mensilità), e su richiesta dei beneficiari il contributo può essere versato direttamente ai locatori.
I Comuni della Regione Lazio devono pubblicizzare l’avviso pubblico, riportante le modalità di accesso al Fondo straordinario e trasmettono alla Regione Lazio a mezzo PEC (all’indirizzo aiutoaffitto@regione.lazio.legalmail.it) la copia dell’avviso pubblico comunale, nonché del provvedimento comunale di approvazione dello stesso.
Una volta raccolte le domande, e alla chiusura dell’avviso pubblico, gli enti locali trasmettono allo stesso indirizzo l’elenco delle domande acquisite con i sistemi di protocollazione comunale. Solo a seguito della trasmissione dell’elenco delle domande acquisite, i Comuni iniziano la formazione dell’elenco del fabbisogno effettivo accertato e della graduatoria finalizzata all’assegnazione dei contributi in favore dei soggetti aventi titolo e trasmettono alla Regione Lazio il fabbisogno comunale con le modalità semplificate di seguito indicate.
Le persone che vogliono richiedere il contributo per l’affitto devono avere determinati requisiti:
a) cittadinanza italiana, di un paese dell’UE, ovvero, nei casi di cittadini non appartenenti all’UE, in possesso di regolare titolo di soggiorno.
b) residenza anagrafica o locatari di alloggio per esigenze di lavoro e di studio, nel Comune e nell’immobile per il quale è richiesto il contributo per il sostegno alla locazione;
c) titolarità di un contratto di locazione o di assegnazione in locazione di unità immobiliare ad uso abitativo regolarmente registrato. Per i contratti di gestori pubblici la titolarità è dimostrata dal pagamento dei canoni;
d) mancanza di titolarità di diritti di proprietà, usufrutto, uso ed abitazione su alloggio adeguato alle esigenze del nucleo familiare nell’ambito territoriale del Comune di residenza ovvero nell’ambito territoriale del Comune ove domicilia il locatario di alloggio per esigenze di lavoro e di studio. Il presente requisito deve essere posseduto da tutti i componenti il nucleo familiare;
e) non avere ottenuto per l’annualità 2020 indicata nell’avviso, l’attribuzione di altro contributo per il sostegno alla locazione da parte della stessa Regione Lazio, di Enti locali, associazioni, fondazioni o altri organismi;
f) reddito complessivo familiare pari o inferiore a 28mila euro lordi per l’anno 2019 e una riduzione superiore al 30% del reddito complessivo del nucleo familiare per cause riconducibili all’emergenza epidemiologica da Covid-19 nel periodo 23 febbraio – 31 maggio 2020, rispetto allo stesso periodo dell’anno 2019. Tale riduzione potrà essere riferita sia a redditi da lavoro dipendente (riduzione riferita a licenziamento, riduzione orario di lavoro, cassa integrazione ecc), sia a redditi di lavoro con contratti non a tempo indeterminato di qualsiasi tipologia, sia a redditi da lavoro autonomo/liberi professionisti (con particolare riferimento alle categorie ATECO la cui attività è sospesa a seguito dei provvedimenti del governo).
I Comuni del Lazio interessati devono espletare le procedure e trasmettere alla Regione le domande pervenute entro 45 giorni a partire dal 10 aprile, ossia fino al 24 maggio.