BIO METANO A LATINA SCALO: RESPINTO IL RICORSO DEI CITTADINI CONTRO RECALL E PROVINCIA

Respinto dal Tar il ricorso di alcuni cittadini residenti nell’area contrari alla realizzazione dell’impianto della Recall a Latina Scalo

Il Tar di Latina, Presidente Antonio Vinciguerra, e i giudici Roberto Maria Bucchi (estensore della sentenza) e Valerio Torano, ha respinto il ricorso presentato dall’avvocato Stefano Noal, per conto di cinque cittadini proprietari di abitazioni e terreni limitrofi, contro Recall Latina srl e Provincia di Latina (difesi rispettivamente dagli avvocati Claudio Di Troia e Giovanni Malinconico), l’ente che ha autorizzato la costruzione di un impianto di digestione anaerobica di rifiuti urbani provenienti da raccolta differenziata per la produzione di bio-metano a Latina Scalo, in via delle Industrie.

Come noto, a marzo, i cittadini di Latina Scalo, che da tempo contrastano il progetto, presentarono un ricorso al Tribunale amministrativo contro l’impianto a biometano progettato dalla Recall Latina srl di Davide Mastromarino autorizzato dalla Provincia di Latina il 31 dicembre 2018.

L’impianto è stato oggetto di mozioni in Consiglio Comunale a Latina, Consigli comunali specifici sul tema a Sermoneta e anche un’interrogazione in Regione Lazio presentata dalla consigliera Gaia Pernarella la quale parlò di un “altro regalo della vecchia politica”.

Le motivazioni presentate dal gruppo di cittadini riguardavano la valutazione di impatto ambientale, il rischio di incidente rilevante (autorizzazioni inerenti la Direttiva Seveso), il piano regionale di risanamento della qualità dell’aria, la normativa in materia di autorizzazione e gestione di impianti che ospitano rifiuti, la viabilità, il parere contrario dell’Aeronautica Militare, gli ulteriori pareri contrari dell’ufficio urbanistico del Comune di Latina, antincendio, pubblicità e partecipazione dei cittadini, le garanzie economiche.

Il Tar, però, ha ritenuto di giudicare l’inammissibilità delle censure dirette contro la valutazione di impatto ambientale dal momento che il parere rilasciato dalla Direzione Valutazioni Ambientali e Bonifiche della Regione Lazio rilasciato ad aprile 2017 non è stato impugnato.

Il ricorso, ad ogni modo, è stato giudicato dal Tar infondato di fatto e di diritto. Infondati, infatti, i nove motivi avanzati nel ricorso presentato dall’avvocato Stefano Noal. E quel che colpisce è che anche il primo di essi (quello da cui si originava il nucleo fondante del ricorso), vale a dire l’invalidità della VIA (Valutazione d’Impatto Ambientale) in quanto rilasciata sul progetto originario volto alla produzione di energia elettrica e non su quello modificato successivamente per la produzione di bio-gas, ha avuto lo stesso destino.
Secondo i giudici, “nella VIA si dà atto della variante progettuale presentata il 19 luglio 2016 che ha comportato l’eliminazione dell’impianto di co-generazione di energia elettrica e l’installazione di una linea di trattamento e trasformazione del bio-metano generato dall’impianto in biometano da cedere alla rete“.

Salvo, amministrativamente parlando, anche il Comune di Latina, per cui il Consiglio Comunale ha approfondito gli aspetti urbanistici, contrariamente a quanto sostenuto dai cittadini nel ricorso per cui l’assise sarebbe stata carente sul lato dell’approvazione ai fini urbanistici.

Una dura botta non solo per i cittadini che hanno fatto ricorso condannati in solido tra loro alle spese per cinquemila euro, ma anche per tutto il Comitato di Quartiere di Latina Scalo che sull’impianto a bio-metano della Recall aveva incentrato il suo agire civico-politico.

Fine della storia? Difficile dirlo, ad ora.