I TERRENI DI BORGO MONTELLO ACQUISTATI DA UN GIOVANE IMPRENDITORE

Strada Monfalcone 891

Ad acquistare i terreni nei pressi della discarica di Borgo Montello è stato Daniele La Marca, un giovane imprenditore di Nola che vive a Latina

Roberto Lessio
Roberto Lessio, Assessore all’Ambiente nella Giunta Coletta

A dare notizia dell’acquisto di alcune particelle nei pressi della discarica di Borgo Montello è stato ieri Il Messaggero con un articolo a firma di Vittorio Buongiorno che riportava, tra l’altro, alcune dichiarazioni dell’Assessore all’Ambiente del Comune di Latina, Roberto Lessio. Il componente della Giunta Coletta si domandava per quale ragione nessuno riflettesse sul fatto che alcuni terreni intorno a “Monte Inferno” continuino a passare di mano.

A vendere i terreni è stata, come scritto nell’articolo summenzionato, Pierina Gagliardi, moglie di Michele Coppola, imparentati con Francesco “Sandokan” Schiavone e il defunto, ed ex collaboratore di giustizia, Carmine Schiavone: due signori che il Clan dei Casalesi lo hanno fatto diventare quella holding entrata ormai nell’archeologia del crimine organizzato mondiale.

Michele Coppola non è uno qualunque. Menzionato più volte nella Relazione della Commissione bicamerale Ecomafie del Parlamento datata dicembre 2017, una vera e propria summa del passato e del presente della quarta discarica d’Italia, così viene descritto: “Per quanto riguarda la presenza criminale nell’area, di particolare rilievo è la figura di Michele Coppola, soggetto già indicato nel 1996 dal collaboratore di giustizia del clan dei casalesi Carmine Schiavone come contiguo al gruppo criminale di Casal di Principe. Coppola fin dal 1988-1989 ha vissuto a ridosso della discarica di Borgo Montello. Parte delle proprietà a lui affidate dal clan – secondo quanto ricostruito dallo Schiavone – sono poi state vendute ad uno dei gestori della discarica, la società Indeco. Coppola poteva disporre di diverse armi, come verificato dalla Commissione. Nel dicembre del 1995 venne arrestato nell’ambito del procedimento penale contro il clan Schiavone (processo “Spartacus”); sentenze successive, relative ad altri procedimenti, passate in giudicato, hanno dimostrato la sua appartenenza al clan. Nel corso dell’inchiesta condotta da questa Commissione sul sito di Borgo Montello sono emersi dettagli significativi rispetto ai contatti stretti tra Coppola e lavoratori della discarica (uno dei testimoni ha raccontato di essere andato a Casal di Principe, dove avrebbe incontrato anche Carmine Schiavone, prima dell’inizio della sua collaborazione, quando, dunque, era pienamente operativo all’interno del clan, in posizione apicale), alcune testimonianze de relato hanno poi indicato punti di contatto tra Coppola ed esponenti politici e delle forze di polizia locali, che destano preoccupazione“. Ma questa, per ora, è un’altra storia.

Lessio, secondo quanto dichiarato a Il Messaggero, ha chiesto agli uffici del Comune “una serie di visure catastali storiche su una ventina di particelle, delle 50 totali che interessano l’area della discarica. Lo avevamo già fatto in passato e volevamo vedere se qualcosa fosse cambiato dopo la relazione della commissione bicamerale di inchiesta (del 20 dicembre 2017) a cominciare dalla particella 57 del foglio 21, ovvero lì dove abitavano Michele Coppola e la moglie Pierina Gagliardi, ancora oggi intestata a Antonio Schiavone cugino di Sandokan (il boss di camorra) che dà accesso ai terreni comprati nell’89 alcuni dei quali rivenduti a Indeco (ndr: una delle due società che ha ancora gestisce gli invasi della discarica) nel 2009“.

Tra le particelle oggetto di interesse da parte del Comune ce ne sono alcune che nelle precedenti visure erano ancora intestate a Pierina Gagliardi, moglie di Michele Coppola. Sono particelle – spiega Lessio – adiacenti a terreni “cerroniani” (ndr: nel senso di Manlio Cerroni, il quale è rientrato nel dibattito pontino poiché una delle società riferibile al suo gruppo ha acquistato Ecoambiente). Bene, è emerso che sono state vendute l’anno scorso ad un avvocato di Nola e che l’atto è stato registrato presso un notaio di Sezze. Sono terreni agricoli, si tratta di vigneti, bosco, seminativi, uno dei quali potrebbe essere interessato da ulteriori ampliamenti della discarica“.

Al centro Mario Baccini, politico di lungo, ex Ministro alla Funzione Pubblico del secondo Governo Berlusconi (2004-2006). A destra di Baccini, il Presidente di Conf. PMI Italia Tommaso Cerciello e, a destra di quest'ultimo, Daniele La Marca
Al centro Mario Baccini, politico di lungo, ex Ministro alla Funzione Pubblico del secondo Governo Berlusconi (2004-2006). A destra di Baccini, il Presidente di Conf. PMI Italia Tommaso Cerciello e, a destra di quest’ultimo, Daniele La Marca

L’avvocato di Nola a cui si riferisce Lessio è Daniele La Marca, 35enne, che come attività principale ha una ditta individuale omonima che si occupa di “coltivazioni di colture permanenti“. Per effettuare la compravendita di tre particelle situate a Borgo Montello – numero 135, 136 e 156 – avvenuta esattamente un anno fa, il 27 febbraio 2019, Gagliardi e La Marca hanno scelto il notaio con uffici a Sezze e Latina Scalo, Antonio Fuccillo, un professionista molto stimato in zona e con un curriculum accademico di tutto rispetto.

Secondo l’assessore Lessio, però, che non ha citato il nome dell’acquirente, quei terreni passati di mano sono “agricoli, si tratta di vigneti, bosco, seminativi, uno dei quali potrebbe essere interessato da ulteriori ampliamenti della discarica“. E questo perché una delibera del Comune di Latina che avrebbe dovuto delimitare l’area della discarica con una barriera arborea – la cosiddetta delibera degli alberelli – ha finito per allargare i confini della discarica “ben più vasta dei 50 ettari dei vecchi invasi, da S0 a S8 per intenderci“. Insomma, secondo l’Assessore, “grazie a un’ulteriore variante si arrivò a “recintare” addirittura 120 ettari“. Una sorta di allargamento della discarica fino ad oggi esistente “includendo anche una dozzina di ettari in mano a Cerroni, oltre a quelli acquistati da De Pierro e affittati da Ecoambiente e oggi gestiti dall’Agenzia dei beni confiscati“.

In realtà, quella dei passaggi dei terreni, pur con rimandi a due parenti incensurati di boss sanguinari come gli Schiavone, non è una storia che desterebbe così tanta attenzione. In fondo, sono particelle di privati che decidono di andare da un notaio e venderle a un acquirente.

Ciò che si può dire dell’acquirente è che di certo ha parecchi interessi in zona, seppure non direttamente ascrivibili ad appetiti da discarica. 
Daniele La Marca, oltre ad essere un imprenditore nel campo delle colture, è anche un giovane consigliere nazionale di PMI, Confederazione nazionale Piccole e Medie Imprese Italiane presieduta da Tommaso Cerciello. La sede operativa della Confederazione è a Nola in provincia di Napoli, mentre la sede legale è nel quartiere “in” dei Parioli a Roma.
La particolarità è che la sede regionale di Conf. PMI nel Lazio è basata proprio in Via Monfalcone 891, la strada della discarica di Montello. E allo stesso numero civico c’è una ditta “LA FUTURA Soc. Coop. Agr. r.l.”.

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