La vicenda dei numerosi negozi (anche storici) che stanno chiudendo in centro ha giustamente destato molta attenzione da parte degli organi di informazione.
In particolare, Latina Editoriale Oggi ha pubblicato lo scorso 22 gennaio un’intervista nella quale uno degli architetti ed urbanisti più famosi d’Italia, Pierluigi Cervellati, indica tra le ragioni dello svuotamento del centro anche quella di una mancata pianificazione urbanistica.
Nato a Bologna nel 1936, ha maturato una grande esperienza amministrativa ricoprendo nel periodo 1964 – 1980 importanti incarichi presso il Comune di Bologna: assessore al traffico, assessore all’edilizia pubblica e privata, assessore all’urbanistica.
La scelta di intervistarlo da parte di Latina Editoriale Oggi è dovuta sicuramente al fatto che la sua storia professionale e umana si è incrociata con quella di Latina.
Infatti nel 1995 l’allora Sindaco Ajmone Finestra affidò a Cervellati l’incarico di redigere il nuovo piano regolatore generale del Comune di Latina.
CERVELLATI A LATINA
Negli anni dell’amministrazione Finestra, Cervellati, proprio in ragione dl suo incarico, fu molto presente nella nostra città e fece vari interventi pubblici.
La sua narrazione urbanistica era affascinante e persuasiva. Partiva dal passato, descriveva il presente e progettava il futuro. Parlava di una idea di città, intesa come luogo con una propria identità ed una propria riconoscibilità e non come un mero spazio da consumare con volumetrie e cubature. Le sue argomentazioni erano sempre basate sull’interesse generale dei cittadini e delle generazioni future.
Parlava in maniera chiara e trasparente ed aveva una grande forza basata sulla sua professionalità, la sua competenza e la sua indipendenza, non avendo interessi particolari da difendere.
LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA E QUELLI CHE NON L’HANNO VOLUTA
Durante l’amministrazione Finestra si mise mano alla pianificazione urbanistica arrivando alla redazione del Piano Regolatore Generale e nel luglio 2001 alla votazione favorevole del Consiglio Comunale con una maggioranza trasversale composta da parte del centro-destra e parte del centro-sinistra.
Come dimostreranno poi i fatti, anche quelli del centro-destra che votarono a favore in realtà non volevano il PRG di Cervellati.
Invero una delle primissime dichiarazioni di Zaccheo, una volta diventato sindaco nel maggio 2002, fu quella secondo cui a Latina non serviva un nuovo piano regolatore generale: un voltafaccia clamoroso che trovò un incondizionato seguito nel suo partito di allora (Alleanza Nazionale) e compiacimento da quella parte di centro-destra che non aveva votato il PRG di Cervellati.
La politica del centro-destra in materia urbanistica è stata, a partire dal maggio 2002, quella di evitare uno strumento di pianificazione urbanistica generale e di scegliere quindi di andare avanti a colpi di varianti e piani particolareggiati revisionati sfornati senza una idea generale della città.
Il disastro che ne è conseguito è sotto gli occhi di tutti.
Proprio per tale ragione occorre evidenziare che ci sono politici ancora in attività che hanno condiviso quelle scelte scellerate e, purtroppo, hanno la faccia tosta di proporsi nuovamente per guidare la città.
Hanno ora indossato (furbescamente) la casacca della Lega e di Fratelli d’Italia (due partiti che stanno riscuotendo consenso a livello nazionale), ma, rimanendo sui problemi della nostra città, è impensabile che chi ha concorso a creare il disastro urbanistica possa avere le competenze, le capacità e la volontà di impostare una seria pianificazione urbanistica generale.
In conclusione, è bene che i cittadini orientati verso il centro-destra abbiano bene a mente che qui abbiamo due pessime sottomarche della Lega e di Fratelli d’Italia, che noi abbiamo ribattezzato Lega made in Latina e Fratoni d’Italia made in Latina.
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